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Poesie per Francesca

di Leonardo Moro

 

E' nato il 31/12/1985 a Spoleto (Pg) Studia a Bologna. Ha pubblicato il suo primo romanzo nel 2003 con il
foglio letterario " Tramonto di un personaggio". Con il foglio letterario ha anche pubblicato " Rumore dal Nulla", una
raccolta di poesie. Ha scritto vari racconti pubblicati sia su piccole riviste che su siti internet.
Contatti: moroleonardo@tiscali.it

 

1. Vestiti

ti infili i vestiti e
esci.
sta mattina ho scritto qualche
verso prima di uscire
per andare da qualche parta.

ti infili i vestiti e
esci.
io resto a letto. sta mattina non
riesco a scrivere niente di buono.

- stai pensando a lei ? - mi chiedi
- no, che stronzata è questa - dico
lo sappiamo tutti e due chi ha ragione,
lo so a quello che vai incontro.

mi siedo sulla finestra e guardo la gente
giù in strada. sembra quasi che la vita continui.
sempre.


2. Quella che ho conosciuto io

butto la cicca nel water,
poi mi metto una canottiera,
che questo posto è gelato.
mi sono da poco fatto una doccia.
gli alberghi sono tutti uguali,
stanze e stanze che non significano
niente, ma sanno raccontare molte
storie.

sarai là fuori, impegnata con la tua
vita e nemmeno un ( mio ) solo pensiero
ti sfiorerà, perché questo è il prezzo della
perdita. lacera dentro, anche quelli come noi
due. sarai là fuori, vecchia Fra, e avrai da fare le
tue cose, i tuoi mille giri, sarai in compagnia,
questo già lo so. significa poco quello che ho fatto
per te, adesso.

tutto perde di significato dopo che i giorni
diventano mesi, dopo che le notti alcoliche
devono finire, perché è da scemi dimenticarti
così. perché è da scemi non capire che stavi
meglio con il vecchio X.
spero che ancora saprei sorprenderti per le grandi
cose, quelle che ti piacevano tanto.
spero che sarai ancora la stessa. quella che ho conosciuto io.


3. Solo qualche ora ancora

- non lo so. forse medicina, se poi non mi prendono, ctf.
città ?. milano, poi sento anche le mie amiche, loro vanno
tutte a perugia. mi piacerebbe anche firenze - dice Fra.
- vedrai che ti prendono sicuro a medicina, stai tranquilla - dico

siamo da catarinelli, seduti a bere qualcosa.
tra un po' la riaccompagnerò fino a casa e la
bacerò.
domani è natale, mi sembra che le cose vadano
bene, lei ha capito che può stare senza X. io ho capito
che non conta andare con tutte. basta trovarne una
che abbia il coraggio di buttarsi ad occhi chiusi.
senza tremare.
ancora non c'è spazio per la realtà, per il domani,
ancora non c'è spazio per il nostro finale, abbiamo ancora
qualche ora di felicità.


4. Perdi l'amore, oggi.

treni merci in disuso in una qualche stazione
affollata in un qualche giorno di dicembre.
perdi l'amore, oggi.
perdi quello che eri.
sei solo nel tuo letto,
senza poesie e senza preghiere. non servono tutti i poeti e
tutti gli scrittori di questo mondo, sarai solo questa notte, amico,
e potrai disperarti quanto ti pare.
tirati su domani mattina, se ce la fai,
arriva fino in bagno e apri le finestre,
magari dentro avrà smesso di piovere.


5. Scendi a comperare quelle cose che mi avevi detto.

non farmi sentire il rumore delle
tue lacrime. non farmi sentire il rumore delle tuo mani che
si appoggia sul tuo vestito mentre ti lasci cadere sulla sedia
più vicina. non piangere, io sono sopra a questo cratere, ma non
preoccuparti ne vengo sempre fuori, prima o poi.
scusami per quelle cose.
e anche per tutto quello che farò in futuro.
adesso scendi e fai la spesa come fai ogni giorno, devi
comperare quelle cose che mi avevi detto, vai pure, non
preoccuparti, è tutto ok.


6. ecc. ecc.

Chissà dove sono finiti i tuoi sorrisi innocenti ?
Chissà dove sono finite le mie rincorse impossibili ?
Chissà dov'è finita quella parte della nostra vita ?

da quando sono diventato un uomo, non
ho più saputo etichettare le scartoffie che
prosperavano dentro di me.


7. E' questo il prezzo capitano

annoto le ultime cose sul mio
taccuino, prima di uscire dal bar e
tornare in strada, con il traffico
come colonna sonora, le solite
facce di un'umanità cotta mi aspettano,
non posso certo consolarli
tutti, perché devo andare in un posto, devo
arrivare e ogni giorno si tratta di un
posto importante, anche se razionalmente non c'è nessun
posto dove arrivare, ma questo non lo sa nessuno e nemmeno
io lo so. così sono in vita, nella vita, con il traffico
come colonna sonora, le mie mani sembrano diverse,
arriva il giorno della resa. il capitano deve gettare
la sua maschera ed essere fucilato, davanti a tutti,
in piedi, fiero e innocente, ma
deve essere fucilato ugualmente, perché quello che ha fatto non
sta bene agli altri.

viviamo nel paese " Degli Altri",
è questo il prezzo, capitano.
è questo il prezzo, capitano.


8. Sta notte

la notte scorsa non è stata male, siamo stati
fuori a vedere un film, dopo abbiamo cenato
in un pub al centro.
verso le due siamo entrati al bowling,
per uscire alle quattro del mattino.
ad una delle macchinette dei quiz,
c'era una tipa in minigonna che sembrava
la personificazione del sesso. era mora, capelli non troppo corti,
siamo rimasti a guardarla per un po', ma non ci andava di
attaccare bottone per via che era in compagnia di un
tipo, non lo so se era il suo ragazzo e cose di questo genere.

siamo usciti, non era freddo, siamo saliti in macchina, non
abbiamo acceso la radio. Io mi sono appoggiato con la faccia
contro il finestrino, perché mi piace farlo, mi sembra come se tutto
vada più piano in quel modo, come se riuscissi a fermare un piccolo
pezzo di storia personale.


9. Camera senza nome.

flashback di te mi perseguitano,
pensa Amore che oggi ero sceso per
comperare pasta, acqua e biscotti, insieme agli altri, per
via che erano finiti.
pensa Amore, che ero sceso e non pensavo per niente a te,
da due giorni, ma poi nel reparto carni ho pensato di
nuovo a te.
ho pensato a quel giorno di dicembre in cui tutto è iniziato e
tu indossavi un giubbettino bianco e ti eri appena comperata
un cappellino nero e non facevi altro che chiedermi " come mi sta ?"
ho pensato alla mia risposta " stai bene", poi ti avevo passato la mia
mano sulla guancia e tu eri diventata rossa, ma era normale,
poi siamo spariti nella folla della quotidianità, presi dalle nostre vite.
io dalla mia incoscienza e te dalle tue responsabilità. ho promesso di
rincontrarti ancora. un giorno.


10. Brucia il mio respiro

ultima notte di furore, prometto anche a me, questo.
ultima notte, per Leonardo Morini che poi andrà a
dormire e sarà riposato come il suo vecchio amico,
Leonardo Moro. non so perché continuo / perderti e
non so perché continuo / rincorrermi (ti).

brucia il mio respiro. brucialo in fretta, non farlo
arrivare fino a te, che sarebbe troppo anche solo se
ti sfiorasse. io non lo meriterei, per come mi sono comportato, ma te
giustamente non hai perso tempo e ha modo tuo hai saputo come
vendicarti.
ottima mossa. davvero. ottima mossa.
adesso scriverò un libro. un libro su tutto quello che ho nella testa. tutto
quello che mi spaventa, tutto quello c'è.
tu eri spaventata da me ?. magari si, ogni tanto, quando
volevo abbracciarti e non mandarti via .


11. Adesso.

certo.
non tornerai qui.
le nostre passioni non sono le stesse.

certo.
diventerai migliore.
resto in silenzio e sono lunatico.

ma per favore.
non vivere come vuoi apparire.
sembrare diversi o migliori è solo da idioti.
meglio la pazzia alla razionalità.

scappa con me.
andiamo sopra a questo ricordo incerto.

lasciamo a terra i nostri sogni per invecchiare tranquilli ?
morirò ma meglio

restare in questa incoscienza giovanile
che appassire
in un freddo inverno con i tuoi pensieri mutati.


 


 
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