Archivio poesia - poetry



Poesie
di Lino Barbaro

Lino Barbaro, nato il 25 novembre del 1964, vive a San Giorgio Jonico (TA). Approda al mondo dell'arte ad 11 anni quando il padre gli dona due oggetti meravigliosi: una chitarra e l'attrezzatura completa per dipingere (cavalletto, tela, pennelli e colori). Da allora non si è più fermata la ricerca della gioia di un'emozione, quella che si prova nel momento creativo. Impara a dipingere, a suonare, a scolpire e man mano che passa il tempo, si accorge che alcune emozioni possono essere rappresentate solo con le parole, cosi' comincia a scrivere qualche poesia. La cosa che più lo entusiasma è il fatto che spesso riesce a produrre un quadro, una scultura, un brano musicale ed una poesia nati, tutti, dallo stesso "momento creativo", tutti parlano della stessa sensazione ma con linguaggi, si diversi, ma complemetari l'uno all'altro. E' affascinato dall' immenso potere comunicativo del colore puro e di uno in particolare il blu, quel blu che si affaccia tra le nuvole nelle mattine d'inverno, quel blu che giace placido sulla superficie del mare, quel blu che ti circonda quando nel mare ti ci immergi.

 

 

In riva

Sono stato in riva al mare, stamani,
mentre pioveva.
Calma la superficie,
interrotta da miriadi di piccoli cerchi che,
come le lucciole,
comparivano per poi sparire subito.
Il silenzio rotto dal tintinnio delle gocce
e dal mio respiro.
La vista offuscata dall'acqua
che correva sul mio volto.
Ho guardato il mare stamani,
ed ho visto me
seduto sulla spiaggia
a guardare l'orizzonte


BLU

Un'onda riflette un raggio di argento vivo
Su un mare plumbeo dopo un acquazzone
Ed io mi immergo
Per ritrovare il blu.
Un timido raggio di sole
Entra in punta di piedi
Perfora la superficie
Ed illumina
Con mille riflessi
Il fondo.
Un corallo, prima blu
Ora s'infiamma.
La vita improvvisamente
Esplode.
Una nuvola di pesci mi circonda
Mille occhi mi osservano
Ed io non mi sento solo.
L'acqua si insinua in me
Attraverso i pori della mia pelle
Ho il mare in me
Ora sono anch'io il mare.
E vedo il mondo.
E osservo il tutto.
E sento l'universo.
E percepisco l'infinito.
Tutto diventa Uno.
.E il nuotar m'è dolce in questo mare.

 

 

Un amico. (dedicata all'amico pittore Franco Dall'acqua)

Ho navigato tanto,
mi diceva
quando ci incontravamo,
e parlavamo
di sogni.
Mi raccontava di ore
infinite
sul ponte
a guardare il mare.
Di balene e di delfini
che nei rossi
dei tramonti infuocati
riempivano il silenzio
di spruzzi freschi.
L'interezza di una vita
passata ad ascoltare il mondo
vissuta nella gioia
di poterne osservare
i dettagli.
E dipingeva
i blu
dei mari solcati,
i verdi
dei prati sognati
a cavallo di un ronzino
in cerca del vento
che muove i mulini,
che gonfia le vele.
Una caramella?
la sua prima offerta,
quando entravi
nel suo mondo.
Amaro,
il sapore
quando ne uscivi.
Ed ora
sono qui,
a ricordare
un don Chisciotte
magro
lungo
triste
immerso
nella luce di un tramonto,
poggiato ad una quercia,
che ripensa
all'ultima battaglia,
che progetta
la prossima carica.


 


... E PENSARE CHE
..e pensare che.
un giorno non avrei mai creduto
un giorno non avrei mai pensato.
sapevo soltanto che un giorno.
forse.
avrei fatto la cosa giusta!
Mi accorgo solo ora,
però,
che la cosa giusta
è sempre stata la cosa più semplice
è sempre stata l'idea della purezza
è sempre stata la fede in me stesso
nel dire quel che penso
senza remora alcuna
ma solo alle persone
cui dedico il mio cuore
le persone che vivono
intensamente un'emozione
come quella di farsi cogliere dallo stupore
di fronte ad uno sterminato
mare
blu


Uomo,
io ti ho braccato,
io ti ho scovato,
io ti ho seviziato,
io ti ho torturato,
io ti ho umiliato,
io ti ho affamato,
io ti ho assetato,
io ti ho odiato,
io ti ho insultato,
io ti ho ingannato,
io ti ho diffamato,
io ti ho mentito,
io ti ho illuso,
io ti ho sedotto,
io ti ho tentato,
io ti ho deriso,
io ti ho comandato.
Io non ti ho aiutato,
io non ti ho sorriso,
io non ti ho soccorso,
io non ti ho consolato,
io non ti ho accarezzato,
io non ti ho amato,
io non ti ho protetto,
io non ti ho difeso,
io ti ho ucciso.
Uomo,
non fuggire da me,
resta ancora un po',
forse potrei riparare,
forse potrai perdonarmi,
ma.
non andare,
ti prego.
perdonami.
Non dimenticare chi sono io,
io ho bisogno di te,
io non posso proseguire senza te
perché
io
non sono
che
te.

 


Ho Chiesto

In questa notte insonne
ho chiesto alla luna e alle stelle
un momento d'oblio
perch'io possa
finalmente
sognar di loro.
Ho chiesto alle nuvole
un po' di cielo
perch'io possa librarmi
fresco e leggero.
Ho chiesto al vento
un soffio
perch'io possa
navigar placido
in questo mare infinito.
Ho chiesto all'uomo
un messaggio di pace
perch'io possa,
dalla mia nave,
scrutare un orizzonte
sereno.
Ho chiesto a me stesso
un pensiero felice
perché mio figlio
possa
ogni giorno
ricordarsi di me.
Lino Barbaro
VOLO
Immobile, ritto, rigido,
dall'alto
guardo un orizzonte fermo.
Aria calda inspiro
e freme in me
il desiderio
sempre più intenso
di volare.
Ogni muscolo è teso,
guardo giù
mi ergo sulle punte dei piedi
allargo le braccia
che ora sono
ali.
Un leggero piegamento delle gambe
uno scatto
e.
volo!
Libero
di sentire
l'aria
che mi accarezza
dappertutto,
inarcuo il corpo
come una virgola
che separa
l'azzurro
dal blu.
Veloce è la caduta,
precipitosa l'urgenza
di ritrovare qualcosa
a me nota:
qualcosa di solido,
ma. ancora..
volo!
Il fragore è forte,
intenso è il fresco ,
mille bollicine
bianche
mi solleticano.
Lento ora
è
il mio volo.
Quando la nebbia svanisce
sono in un altro
blu
più denso
più freddo.
Continua
Il mio volo.

Non è più precipitoso,
ma soave,
le mie ali
ora
riescono
a dirigermi
a sostenermi
per tutto il tempo che posso
in questo
volo
a mezz'acqua!


L'INCUBO

Un muro
alto,
sottile,
lunghissimo.
Il mio tremore
per ogni passo,
per ogni pensiero.
La mia paura
di precipitare
in un vuoto
a me
sconosciuto.
Un brivido
percorre la mia schiena
. e se non ce la faccio?
Io devo arrivare in fondo!
Comincio a sudare.
Non conoscevo
questa sensazione
che mi rende ancor
più
consapevole.
Un passo
dopo
l'altro.
Percorro
lentamente
l'alto sentiero.
Un tremito.
Il panico.
Il vuoto sotto il piede.
Tutto gira intorno a me.
Cado..
..
..
Aiuto!
Urlo.
Aiuto!
Chiedo.
Eccomi qui
piccolo mio.
Stai tranquillo
la mamma è
con te.
Vicino a te.
Mamma.
Ho sognato di cadere.
Ho avuto paura.
Ho temuto.
Sappi,
figlio mio,
che quando avrai imparato,
tutto ciò non accadrà più.
Hai fatto solo un sogno,
un brutto sogno
che tutti,
assolutamente
tutti
gli aquilotti fanno
quando non sanno
ancora
volare!

Lino Barbaro

 

 


 
Home E-mail Indice