Rapporti di Giuseppe Landi
al Ministero delle Corporazioni
sugli scioperi a Milano
dal 24 marzo al 2 aprile 1943

 

Milano

 

24 marzo
ore 10,45
Il Vice Segretario dell'Unione, camerata Micheli, segnala che nella mattinata si è avuta notizia di un fermo di attività verificatosi allo Stabilimento "Unione" della Società Falck in Sesto S. Giovanni. Lo Stabilimento occupa circa 800 operai. Si è recato sul posto il Cons. Naz. Malusardi.
Altri fermi si sono verificati, sempre questa mattina, in due stabilimenti della "Pirelli": uno in località Bicocca, nei pressi di Milano, ove lavorano circa 800 operai, l'altro in città - Stabilimento di Via Filzi - ove lavorano da 200 a 300 operai. Sono sul posto gli organizzatori della nostra Unione. Sembra che si delinei la possibilità di una rapida ripresa del lavoro.
Per quanto si riferisce al fermo verificatosi il giorno 22 alla Bovisa (Milano), si tratta di uno stabilimento della Ditta Broggi. Il malcontento trae origine dal fatto che l'azienda ha fin qui retribuito tutti i suoi operai, soltanto col minimo di paga contrattuale.
Gli operai si sono rivolti al Direttore dello Stabilimento il quale ha ricevuto una commissione e dopo aver ascoltato le lagnanze del suo personale ha proposto di aumentare le paghe di lire 0,10 all'ora.
Da qui il malcontento delle maestranze che avrebbe determinato il fermo di cui sopra.
Il Cons. Naz. Malusardi è prontamente intervenuto e ha vivamente protestato con il Direttore, che fingendo di ignorare l'Organizzazione sindacale (compreso il Fiduciario di fabbrica) ha preferito prendere contatto direttamente con le maestranze alla vecchia maniera.
La nostra Unione di Milano ritiene che si manifesti sempre piú urgente la necessità di dar corso ai provvedimenti predisposti.

 

25 marzo
Alle ore 18 ho ricevuto dal Consigliere Nazionale Malusardi, una comunicazione con la quale si rende noto quanto appresso:

Anche quest'oggi si sono avuti alcuni casi di astensione del lavoro sia nella città che nella provincia. Nella città si sarebbero verificate le seguenti astensioni:

- Pirelli alcuni reparti;
- Borelli circa 300 operai;
- FACE circa 500 operai.

In provincia Monti e Martini di Melegnano circa 200 operai; Isotta Fraschini di Ressano 2 reparti.
Questi ultimi però hanno preso appiglio ad una errata interpretazione delle disposizioni esistenti sulla trasferta a favore dei lavoratori che seguono l'azienda trasferita. Questi operai, in realtà, vanno e vengono con un automezzo che dà la Società ed hanno una sola ora di indennità. Gli stessi pretenderebbero invece di avere L. 35 giornaliere di trasferta.
Dappertutto i nostri organizzatori sono intervenuti; anche il Segretario della Unione è intervenuto ed i lavoratori sono rientrati al loro posto.
Per domani è stato indetto un rapporto di fiduciari sindacali a Sesto S. Giovanni ed uno a Milano. In tali rapporti il Segretario dell'Unione illustrerà il telegramma che è stato inviato dal Duce al Prefetto di Milano nel quale si rende noto che si provvederà nel prossimo mese di aprile alla istituzione dell'indennità di disagio nei centri bombardati. Queste sarebbero le istruzioni impartite dal Prefetto al nostro Segretario di Unione.
Essendo stato convocato per sabato 27 corrente il Comitato Interministeriale di Coordinamento per gli Approvvigionamenti la Distribuzione e i Prezzi, provvedendosi nella giornata di oggi e domani all'esame della situazione salariale delle singole categorie, ho dovuto rinviare la mia partenza per Milano che avverrà appena sarò libero dall'impegno delle sedute del suddetto Comitato.
Quanto sopra rendo noto a modifica della precedente comunicazione nella quale facevo presente la mia partenza per Milano in data odierna.

 

26 marzo
Secondo quanto viene comunicato telefonicamente alle ore 15,30 da parte del Consigliere Nazionale Malusardi, Segretario dell'Unione Provinciale dei Lavoratori dell'Industria di Milano, la situazione sarebbe la seguente:

Nella città questa mattina si sarebbero verificate nuove astensioni in alcuni stabilimenti (Borletti, Tecnomasio,FACE, Cinemeccanico, Toriani, Bertelli ed anche Caproni). Si tratta di alcune fermate di reparti per una o due ore effettuate alternativamente cogliendo l'occasione o della sirena delle ore 10 o dell'ora della mensa.
Alla periferia ed in Provincia la situazione invece sembra si sia normalizzata come per il caso di Sesto S. Giovanni dove non si è verificata alcuna fermata e dove ieri il Segretario dell'Unione ha tenuto una riunione di fiducia e i corrispondenti aziendali.
L'elemento che appare piú propenso alla fermata è costituito dalle donne e dai ragazzi che, secondo quanto afferma il Segretario dell'Unione, sarebbero peraltro sobillati dagli uomini che invece restano, per ora, al loro posto di lavoro.
L'opera di persuasione che l'Organizzazione sindacale sta svolgendo attraverso i propri elementi in tutti gli stabilimenti ha in alcuni casi effetto di far riprendere il lavoro; qualche altra volta, invece, non ha alcun effetto.
È stato lamentato da parte del Segretario dell'Unione di Milano che qualche fascista non solo non si è opposto ma ha solidarizzato con gli elementi partecipanti alle astensioni. Il Segretario dell'Unione di Milano conferma che per un complesso di motivi il movente delle fermate appare sempre piú di carattere politico anche perché presi a gruppo e individualmente i lavoratori non hanno delle opinioni ben definite circa i motivi della loro astensione, e si contraddicono dimostrando come i motivi stessi siano riferiti a diversi punti e precisamente: alimentazione, mense, borsa nera, prezzi eccessivamente elevati, ecc. che, probabilmente, sono stati loro indicati da qualche sobillatore. Il camerata Malusardi nell'esprimere le opinioni sopraindicate è, altresí, d'avviso che sia necessario un sopraluogo da parte della competente Autorità politica centrale in unione magari con quella Sindacale, per esaminare i vari aspetti della situazione che se dovesse permanere senza provvedimenti drastici potrebbe aggravarsi. Lo stesso pensa, inoltre, che sia opportuno dare la sensazione della maniera forte.

 

26 marzo
Trascrivo il testo stenografico della comunicazione telefonica effettuata in data odierna, alle ore 18,30, dal Segretario dell'Unione Provinciale di Milano, Consigliere Nazionale Malusardi:

"Nella giornata odierna si sono verificate le seguenti astensioni dal lavoro:

Ditta FACE Circa 2500 operai per tre ore. Dopo molta fatica una nostra rappresentanza sindacale è riuscita a convincerli e a far riprendere il lavoro. Però c'è il pericolo che tornino a fermarsi in quanto vi sono stati 4 arresti e quindi minacciano di fare una ulteriore astensione per solidarietà con gli arrestati.
Ditta OLAP Circa 2000 operai hanno fermato il lavoro nei vari reparti a turno, per un'ora, con una piccola ripresa nel pomeriggio, anche essa breve. Anche qui abbiamo mandato i nostri rappresentanti che hanno fatto opera di persuasione, insieme ad una rappresentanza di mutilati.
Ditta BORLETTI Circa 1200 operai alternativamente in vari reparti hanno fermato da un minimo di mezz'ora a un massimo di 3 ore. Anche qui sono intervenuti i nostri rappresentanti che hanno fatto opera di persuasione: anche in questo stabilimento un reparto minaccia di riprendere la fermata a causa di alcuni arresti.
Ditta TECNOMASIO Circa 600 operai - fermata di un'ora. Sono intervenuti i nostri rappresentanti ed un organizzatore ha parlato, cercando di persuadere i lavoratori.
Ditta SAFAR Circa 100 operaie - è stato un tentativo di mezz'ora. Dietro l'intervento degli organizzatori sindacali hanno ripreso il lavoro.
Ditta CAPRONI Circa 3000 operai per tre ore di fermata. Sono intervenuto personalmente insieme al Vice Segretario Federale. Ha parlato prima il Vice Federale poi il sottoscritto. Le maestranze hanno ripreso il lavoro quasi completamente.
Ditta BIANCHI Quasi tutti i reparti, circa 2000 operai si sono fermati alternativamente a cominciare dalle donne. Le fermate sono state da mezz'ora ad un'ora per ogni reparto. Un solo reparto non si è fermato.
Ditta GRAZIOLI Quasi tutta la maestranza - 400 operai - saltuariamente per un'ora. Minacciano di fermarsi ancora domani se non vengono accolte le richieste presentate dalla Commissione alla Ditta. Noi abbiamo dato ordine di non fare alcuna concessione, riferendosi al riguardo al telegramma del Duce.
Ditta CINEMACCHINA Circa 300 operai hanno fermato il lavoro per la durata di un'ora e mezza saltuariamente. Sono intervenuti i nostri rappresentanti sindacali.
Ditta TORRIALE Circa 100 operaie - la fermata è stata breve in seguito all'intervento persuasivo dei nostri rappresentanti.
Ditta BERTELLI Circa 200 operaie - fermata di circa un'ora. Anche qui sono intervenuti i nostri rappresentanti facendo opportuna opera di persuasione.

È da rilevare che in quasi tutti gli stabilimenti l'inizio delle fermate è stato fatto dalle donne e dai ragazzi che sono i piú turbolenti e che evidentemente sono manovrati dagli uomini i quali stanno piú dietro le quinte e intervengono in un secondo tempo.
Le motivazioni sono le piú disparate non soltanto da stabilimento a stabilimento, ma da reparto a reparto e da individuo a individuo. Chi fa la questione dell'alimentazione; chi chiede di abolire la borsa nera e vuole l'aumento delle derrate che vengono concesse con la tessera; chi chiede aumenti salariali; chi protesta lamentando che il vitto somministrato dalle mense non è buono, in quanto le stesse non sono sempre in grado di dare un secondo piatto soddisfacente; chi fa riferimento a questioni di carattere sindacale; c'è stato persino qualcuno che ha lamentato le restrizioni e l'aumento del prezzo dei tabacchi, ecc.
Insomma, ripeto, le motivazioni sono le piú disparate; le maggiori però sono la richiesta di aumento salariale e, ancora di piú, l'abolizione della borsa nera e il conseguente aumento dei generi tesserati.
Però, dato che questi movimenti avvengono negli stabilimenti ausiliari e particolarmente in quelli metallurgici e in alcuni chimici di produzione bellica, sono piú che mai convinto che vi sia un substrato politico che faccia leva sul disagio economico e alimentare per interrompere la produzione bellica e nuocere alla Nazione in guerra.
La grande massa è naturalmente manovrata e si agita per questioni che in un modo o nell'altro la interessa; ma è evidente che vi sono degli individui o nuclei che agiscono sul terreno antinazionale.
Ritengo che il movimento, anziché esaurirsi, tenda ad estendersi e pertanto penso che la situazione debba essere esaminata al piú presto anche dagli organi centrali in tutti i suoi aspetti".

 

27 marzo
Il Segretario dell'Unione di Milano, Consigliere Nazionale Malusardi ha oggi telefonato facendo presente che la giornata odierna non avrebbe portato ulteriore aggravamento della situazione; anzi si sarebbe verificata la tendenza ad una minore asprezza. Egli considera tale situazione derivante dal fatto essere oggi giornata di paga.
I fermi e le sospensioni hanno avuto il seguente andamento:

SAFFA Il fermo è avvenuto in due reparti - circa 300 operai - In un reparto è durato per due ore in un altro soltanto un quarto d'ora.
In questa azienda è in corso una vertenza derivante dall'inquadramento del personale nel settore del legno anziché in quello chimico con danno dei lavoratori che vengono a percepire salari piú bassi.
L'Organizzazione sindacale ha posto il problema dell'inquadramento dell'azienda stessa nel settore chimico. Il Ministero delle Corporazioni ha approvato tale decisione emanando al riguardo le apposite istruzioni che peraltro non sono state applicate in quanto l'azienda ha ricorso ulteriormente. Il fermo è stato motivato da parte degli operai nel senso che la suddetta vertenza non era ancora stata risolta.
PIRELLI Trenta donne hanno sospeso il lavoro.
BIANCHI La sospensione è stata motivata dal fatto che non è ancora andata in vigore la mensa aziendale malgrado la stessa sia stata promessa da tempo e malgrado le insistenze dell'Organizzazione sindacale.
BORLETTI Due reparti per solidarietà agli operai arrestati nelle manifestazioni precedenti.
VEDEME L'astensione ha avuto luogo da parte di una maestranza prevalentemente femminile la quale ha addotto motivi di malcontento per scarsa alimentazione e per salario insufficiente in rapporto al costo della vita.

Il Segretario dell'Unione avrebbe riunito questa sera i fiduciari e dirigenti del settore metalmeccanico e successivamente quello dei chimici. Occorre tener presente che il telegramma del Duce al Prefetto di Milano per disposizioni che a quanto risulta sarebbero state date dalla locale Autorità è stato portato a conoscenza delle maestranze anche da parte delle singole aziende con volantini e manifesti murali.
La Confederazione ha confermato nuovamente al Segretario dell'Unione di Milano le istruzioni impartite sin dal primo giorno e cioè che la Confederazione stessa era nettamente contraria a qualunque provvedimento a favore dei lavoratori fintanto che non si fosse ristabilita completamente l'assoluta tranquillità e la disciplina delle maestranze.
Faccio presente come ho già predisposto la mia partenza per Milano dove mi tratterrò fintanto che la situazione sia completamente ristabilita.

Questa mattina alle ore 11,45 il Vice Segretario della nostra Unione di Milano ha comunicato che a Milano città la situazione si presenta normale. Ha confermato che la manifestazione delle maestranze che hanno partecipato alla riunione tenuta presso i Sindacati è stata veramente vibrante e si è sciolta al canto degli inni della Rivoluzione.
Risulta invece che ad Abbiategrasso le maestranze di quattro ditte e cioè: Tessitura Scagliotti 100 operaie, calzificio Piedenze 120 operaie, ditta Metrè (alimentazione) 200 operaie, cotonificio Bellacqua 630 operaie, hanno sospeso il lavoro.
Sono sul posto il Presidente Landi e il Segretario dell'Unione Malusardi. Si prevede che il lavoro sarà ripreso in giornata.
Per incarico del Presidente Landi il Vice Segretario della Unione di Milano ha fatto anche la seguente comunicazione:

In provincia di Vercelli ieri 200 operaie del lanificio Picco di Velio, 300 operaie della tessitura Botto di Valle, 100 operaie della filatura Simoni Giuseppe di Valle, hanno sospeso il lavoro.
È sul posto il Segretario della locale Unione. Si ritiene che il lavoro sia stato ripreso dopo poche ore di interruzione.

 

2 aprile
Oggi tutto tranquillo tranne un piccolo episodio alla Magneti Marelli. Si è fermato stamane il Reparto Candele dove lavorano circa 400 donne per la durata di circa 20 minuti.
Lo stabilimento conta circa 3000 operai.
È intervenuto prima il fiduciario aziendale che, facendo opera di persuasione, e riuscito a far ritornare le donne al lavoro. Ho inviato poi sul posto il Capo Gruppo dei metallurgici ed un altro organizzatore per accertare la causa della fermata e per rilevare dalla viva voce delle operaie le ragioni della fermata stessa. Si è potuto constatare che le operaie avevano fermato il lavoro a causa di una errata applicazione del contratto per le donne metalmeccaniche.
Le operaie anzidette, che lavorano col sistema del cottimo collettivo, alla prima liquidazione del cottimo, fatta dopo l'applicazione del contratto, nella grande maggioranza avevano riportato un danno economico. Solo pochissime avevano ottenuto un miglioramento.
È stato disposto perché per alcuni giorni si rechi allo Stabilimento un organizzatore del Gruppo Metallurgici per ascoltare le operaie e raccogliere tutti gli elementi allo scopo di eliminare immediatamente le ragioni del malcontento e per ottenere migliore applicazione del contratto.
L'organizzatore si tratterrà con le operaie durante le ore della mensa.