racconti - stories

 

Giuseppe Farinola

Biografia
Nasce il 3\8\77 a Barletta, dove cresce e ingrassa comodamente, sperimentando la paura della mediocrità e coltivando il seme della pigrizia.Contro ogni logica si laurea in ingegneria elettronica, pur privo delle tonsille, rimossegli all'età di tre anni perché croniche.
Si interessa ad attività primarie quali esperienza e adattamento, trova supporto nell'osservazione e il movente nei sentimenti.
Nei suoi racconti l'ineluttabilità del destino sposa la leggerezza del caos, in una realtà, irriverente e rassegnata, che commisera se stessa.
 

 
 

Era il giorno del giudizio universale.
(di Giuseppe Farinola)


Dopo aver aperto gli occhi mi resi conto di essere seduto in una sala d'attesa,all'aperto,come quelle delle stazioni,però più pulite.C'era altra gente seduta,molti bambini,donne,tutti sulle panchine verdi da giardino.All'inizio mi chiesi dove cazzo fossi finito e in che modo,solo successivamente mi fu spiegato quello che stava accadendo.
Rimasi li,inebetito,per un po.C'era una brunetta seduta non distante da me con due seni enormi,molto carina,ogni tanto passava dietro di lei qualche strano individuo blu che non perdeva occasione per strizzarle una delle due.Lei si stava.Anch'io volevo strizzarle una tettona,in vita mia avevo avuto solo ragazze con mammelle da fotomodella.Meglio di niente.E poi è come baciano l'uccello che conta,non il resto.Così provai ad alzarmi avvertendo una spossatezza nelle gambe di cui ancora non ero cosciente e rimasi seduto.
Un tizio mi si avvicinò:-'..hai una sigaretta?',mi chiese.Il tipo era trasandato,sporco,ma di una bellezza cadaverica che dava sul bluastro,l'alito di uova marce e una età indefinibile.
-'..no',gli risposi,'..ho smesso'.
-'cazzo',disse lui,'ti daranno almeno dieci punti',disse puzzando.
-'chi?',chiesi.
-'…i vivi sono spassosi',fece,sghignazzando senza denti,'..perché hai le orecchie sciolte?',mi chiese.
-'non sono sciolte,sono solo molto ammorbidite…'.
-'..come mai?'.
-'…avevo smesso di fumare allora…'.
-'..che facevi?…mettevi le orecchie in un tritapatate da purè?'.
-'…no no,tenevo la testa poggiata lateralmente sull'orecchio preventivamente spiegazzato mentre dormivo,la pressione mi provocava un piacevole dolore per tutta la notte….è così che ho capito lo spirito del piercing…'
-'..mi sa che per te sono cazzi',disse il tipo e se ne andò.Lo vidi fare il giro largo attraverso le aiuole e la grande fontana centrale,passò dietro la brunetta e le strizzò una tetta.Intorno a me vedevo questi individui blu che giravano divertiti tra le panchine dove eravamo seduti, si parlavano all'orecchio indicando col dito qualcuno e ridevano.
Tre di loro si avvicinarono ad una vecchietta coi capelli bianchi e il vestito rosso,le mani strette sulla borsa poggiata sulle ginocchia pallide e magre.Si misero difronte a lei impettiti e severi.Quello centrale si chinò su di lei:'..hai vissuto un sacco di anni',le disse con aria indispettita.Le mani della vecchia si strinsero ancora di più sulla borsetta.
-'..chissà che cristo avrai combinato in tutto questo tempo!',disse l'altro.
-'già',disse l'ultimo,'spero per te che tu abbia contribuito attivamente alla storia vecchiaccia…'.
-'..io…io..',disse la vecchiaccia con un filo di voce.
-'..tempo scaduto nonna,adesso parliamo solo noi…'.
-'..dammi il rapporto sofferenza autoinflitta-sofferenza indotta dei tuoi primi cinquant'anni vecchiaccia.',disse il centrale,sempre chino su di lei.
-'…ooh..mma…..come?',fece lei.
-'..cazzo..il fiato ti puzza più del mio vecchia!'.
-'..secondo me è un caso di vita inconsapevole',disse quello a destra,'sei fortunata nonna'.
E in quell'istante la vecchia tirò fuori dalla borsa una pistola e fece fuoco dopo averla ficcata nell'occhio del centrale.La testa blu scoppiò e il resto cadde all'indietro su di un caspuglio dai fiori bianchi e gialli che prima non c'era.
Gli altri due dopo una paralisi temporanea di un paio di secondi,si lanciarono su di lei bloccandola e facendo un gran fracasso.
-'Che cazzo succede?!',gridò alle mie spalle qualcuno che sentivo avvicinarsi di corsa da lontano.
La vecchia intanto si dimenava tentando di non farsi prendere l'arma,'..lasciatemi brutti bastardi rottinculo',urlava.Il tipo che avevo sentito alle spalle finalmente li raggiunse,aveva il fiatone,era blu come gli altri ma portava un berretto da capostazione.
-'Fermatevi!',ordinò,ma un altro colpo di pistola partì dal mucchio verso l'alto senza far danni.
-'BASTA!',urlò il capo,'portatela dentro',e i due obbedirono non senza difficoltà.
Il capo li seguì con lo sguardo fino al casolare che prima non c'era,poi tirò fuori un fazzoletto dalla tasca,si asciugò strappandosi brandelli di carne marcia dalla fronte e ritornò sui suoi passi.Approfittai per rivolgergli la parola.
-'..mi scusi',dissi,facendogli cenno con la mano.
-'non è il momento',disse.
-'..quando sarà il momento?'.
-'..non le hanno già spiegato?',chiese lui seccato.
-'..spiegato?..chi?'.
-'i ripetenti',rispose,'sono qui per rispondere alle vostre domande e introdurvi al giudizio finale..'.Sangue scuro misto a pus sgorgava dalla lacerazione putrida della sua fronte con un fetore nauseante.
-'..guardi che i suoi ripetenti si stanno solo divertendo a sfottere questi poveri cristi..',obiettai.
-'non abbia paura di loro..',disse lui.
-'..paura?..'.
-'faccia loro delle domande',continuò spazientito,e dal casolare uno dei due di prima si avvicinò a noi correndo:'tutt'apposto capo!',disse.
-'Tutto a posto un cazzo!..che ci faceva la vecchia con una pistola?',urlò.
-'..non so…forse…'.
-'..tu e quelli del tuo turno starete qui ancora una volta.',disse il capo.
-'no'.
-'si'.
-'la prego signore..',implorò il ripetente a mani giunte,lasciandosi cadere di peso sulle ginocchia e fracassandosi i femori.Rimase li,steso sul pavimento di granito rosso,a piangere con le gambe a zig zag mentre il capo andava via.
Piangeva come un bambino viziato.
Aspettai che smettesse di gridare,poi richiamai la sua attenzione.
-'scusami…potrei farti qualche domanda?',gli chiesi.
-'vaffanculo',rispose con un ultimo sussulto.
-'forse dovrei avvertire il capo..', gli intimai.
-'..no…va bene…'.Fece leva sui gomiti per tirarsi su,sentii l'osso della clavicola spezzarsi,ma riuscì comunque a mettersi seduto,mantenendosi con le braccia dietro la schiena.Col broncio.
-'allora…'.
-'però',disse lui interrompendomi,'potrai farmi solo due domande,è la regola'.
Ci pensai un po pizzicandomi la barbetta incolta e lo sguardo mi cadde sul centrale,ancora steso,con le gambe appoggiate al recinto di legno dell'aiuola.
-'..a lui cosa succederà adesso?',domandai.
-'sarà punito anche lui,ci ha solo anticipati nella coda di attesa per il servizio del prossimo giudizio universale…tra cinquanta miliardi di anni…cristo..'.
-'..mmh..',feci io abbassando la testa.Ci pensai su un secondo poi di scatto riportai lo sguardo su di lui,col sopraciglio destro alzato.
-'credi che abbia sprecato la prima domanda a disposizione?',gli chiesi con un pizzico di preoccupazione.
-'Si...',rispose lui,'..e con questa abbiamo finito..ciao ci vediamo',disse,e si allontanò strisciando a forza di braccia.Riuscì a percorrere una decina di metri lasciandosi dietro una bava colorata,poi visibilmente stanco si fermò,guardò in direzione della brunetta ad altri dieci metri da lui e prese a strsciare verso le sue scarpe rosse col tacco.
Un altro di loro stava passandomi davanti,lo chiamai:'scusa..'.
-'mi dispiace',disse senza neanche guardarmi,'lei ha già fatto le due domande'.
-'..e tu che ne sai?'.
-'sei un idiota,..quasi tutti qui sono idioti'.
Aveva ragione.Come avevo fatto a non capire?Stazione,morti viventi.
Quando vidi il tipo che mi si stava avvicinando non fui più neanche tanto sorpreso.Era uno dei nostri,non uno zombi putrefatto,camminava mogio mogio tra le panchine,curvo, pallido,con gli occhi infossati e un bicchiere di Energydrink alle 5 vitamine in mano.
-'Energydrink',tentò di esclamare,con una voce da asino raffreddato,'..per una bellezza sempre in forma…'.Si fermava,diceva così,sorseggiava e ripartiva a stento,in equilibrio sulle gambe magre.Lo chiamai quando mi fu sufficentemente vicino.
-'cosa ti è successo?',gli chiesi.
-'è tutta una fregatura..'.
-'dove posso comprare Energydrink?'.
-'In tutti i supermercati e nei migliori bar!',rispose con l'entusiasmo di un scorreggio sgonfio.
-'…ma adesso cosa dobbiamo fare?'.
-'Hanno sbrigato prima quelli che erano già morti…adesso stanno chiamando noi.'
-'per fare che?..'.
-'Tu non ti ricordi cosa stavi facendo,vero?'.
-'quando?'.
-'..a volte c'è chi si ricorda tutto invece,almeno così ho sentito dire'.
-'..io non riesco,non riesco a ricordare niente…e poi questo mal di testa…è tutto il giorno che mi infastidisce.'.
-'…mal di testa?,nevralgie?',chiese con la solita anfasi,'…Momendol…tenere lontano dalla portata dei bambini…'.Me ne diede una e andò via,fece due metri in quindici secondi e riprese con la storia dell'Energydrink.
Guardai la pillola e la buttai giù.Senz'acqua.
Feci un lungo e lento sospiro,cominciavo a sentirmi meglio.
Mi poggiai sullo schienale.Comodo.
Non si stava poi tanto male in quel giardino.'..sara arrivata la primavera',pensai. Tutt'intorno i fiori di campo,alti sull'erbetta fresca,riuscivano a toccare i frutti che penzolavano dai rami di alberi simili alla palma,un esuberante gioco di colori.L'unico problema erano quei cazzo di insetti.Dapertutto,per terra,sulla corteccia degli alberi,in aria.Alcuni di loro,delle specie di coleottero verde smeraldo,li vedevo partire la lontano,lanciarsi in picchiata su di me e virare all'improvviso,ma non prima di vedermi sufficentemente allarmato da sollevare un po la braccia..In quell'ambiente tropicale c'è n'erano eccome,e di grosse dimensioni,di queste bestie.Non era facile per me,che di questi semplici organismi avevo sempre avuto schifo.-'..è vero',dissi tra me e me,'..avevo paura degli insetti'.
Cominciavo a ricordare.Un tonfo secco,simile a quello di un pugno di carne macinata scagliata contro un termosifone,mi fece sobbalzare.Dall'alto di un ramo della pianta che avevo alle spalle,un specie di bruco,grasso e grosso come una salsiccia,verde e rosso come il veleno,era scivolato e si era sbrindellato tra le maglie di ferro della panchina,alla mia sinistra.
Un sacco di altri bruchi più piccoli,si muovevano vorticosamente dentro e fuori la sacca scoppiata dalla madre.Presero a caderne degli altri.Tutti si schiantavano al suolo liberando le larve.
-'non stia li..',riconobbi la voce del capo alle mie spalle,'..stanno partorendo… venga con me.'.Mi alzai e gli andai dietro.Passammo accanto alla brunetta,il ripetente con le gambe spezzate era abbracciato alle sue caviglie e la leccava.Lei si stava.
Mi portò nel suo ufficio.Era cortese.Mi fece accomodare dall'altra parte dalla scrivania.
Lui sulla sua poltrona e io sulla mia.
-'..abbiamo entrambi una poltrona..',dissi.
-'..si…dunque',sembrava piuttosto indaffarato,'mi dia nome e cognome'.Glieli diedi.
Lesse qualcosa su un pezzo di carta,'..le tocca il quiz a premi.',fece.
-'..come?'.
-'esca da quella porta,fornisca i dati che le vengono chiesi…saranno sufficenti pochi minuti.'.Feci come aveva detto.Aprii la porta.C'era ad attendermi un negrone enorme con gli occhiali da sole,'..da questa parte':era lo studio di registrazione di un programma televisivo,un quiz.Tutto era illuminato da potenti fari.A giudicare dallo stato di agitazione dello stuff sembrava mancasse poco all'inizio.'..tra tre minuti si va in onda'.gridò qualcuno,'è in diretta',pensai Un sacco di donne di mezza età e di giovanotti rincoglioniti avevano già preso posto.Avevo il numero quarantuno.Trovato il corrispondente seggiolino mi ci sedetti.Ovviamente il posto accanto al mio era occupato da un obeso con le ascelle grondanti ricotta.Cercai di distrarmi guardando le ballerine.
Finalmente cominciò lo spettacolo.Musica,luci,balletti.Il conduttore fece il suo ingresso accompagnato dall'orchestra.Si era sporcato la giacca di cocaina,ma se ne accorse in tempo e se la scrollò via con un rapido gesto della mano trasformato poi in saluto mentre scendeva gli ultimi gradini della scala montata al centro dello studio.
Guardai i cameraman,mi chiesi chi stesse guardando quello spettacolo in televisione.
-'Bene',disse il presentatore,'il prossimo fortunato che potrà tentare la scalata al superpremio è…',e chiamò me,naturalmente sbagliando l'accento del cognome.
-'che culo',pensai.Attraversai la passerella fino alla postazione tra un delirio di applausi.
-'..allora..da dove viene?'.
-'dal sud italia'.
-'..quanti anni ha?'.
-'ventisei'.
-..è fidanzato?'.
-'..no,preferirei comunque non parlare dei miei affari personali,vorrei solo giocare'.
-'..certo,se vuole può salutare i parenti a casa'.
-'non ho nessun parente a casa da salutare'.
-'..bene,ci uniamo calorosi al saluto'.
Le trombe squillarono,la pedana su cui poggiava le mia postazione cominciò a roteare su se stessa così rapidamente che dovetti aggrapparmi saldamente per non essere scaraventato fuori,e il gioco ebbe inizio.Fece ingresso uno schermo gigante.
-'..lei sicuramente rirorderà questa faccia..'.disse il presentatore nascosto tra le luci che avevo difronte,e proiettarono un mezzobusto di Tiziana,una con cui ero stato,una decina d'anni prima.-'..si la riconosco',risposi divertito.
'..Bene!…E'bene anche che il pubblico sappia che a lui lei piaceva perché era bella, intelligente e ricca, …per il resto a volte le puzzava il fiato,e anche i piedi,per quanto belli e puliti,spesso puzzavano…ma lanciamo il filmato.'.
Era la mia vecchia stanza,riconobbi me stesso più piccolo,sdraiato sul letto.Tiziana sedeva accanto a me.Tutto mi tornò alla memoria.Avevo preso l'otite ma ancora non lo sapevo.L'orecchio mi faceva malissimo,mi lamentavo.
-'..come ti senti?',chiese lei.
-'mi fa male,molto male'.
-'..a questo punto chiamerei Tonio e Rossella…cosa gli dico che non andiamo più o che faremo solo ritardo?'.
-'..deve essere una infiammazione grave…'.
-'..non mi sembra giusto che per colpa nostra si perdano l'inizio del film..'.
-'..mi sento l'orecchio…aah…tappato dal sangue..'.
-'…chissà se danno un altro spettacolo più tardi…'.
-'…ad ogni minimo movimento…aaah..le pareti interne..rese umide dalle ferite…
…aderiscono..poi si staccano…..è terribile.'.
-'…però più tardi non ci va nessuno a vederlo..'.
Lei mi guardò,una lingua di sangue denso mi colò sulla guancia.'aah…..sto morendo'.
'Bene!',si riaccesero le luci e ripartì la musichetta.Avevano fermato le immagini su di lei che mi guardava.-'cosa secondo lei stava pensando Tiziana',chiese il presentatore,'in quel preciso istante?…a)Il mio povero amore sta soffrendo,b)Ma che ci sto a fare con questo maiale con il sangue all'orecchio?,c)Potrei chiamare mio padre,visto che è primario,farmi dare una soluzione provvisoria,almeno per bloccare l'emorragia,e tentare di raggiungere gli altri in tempo per prendere dei posti decenti.
-'Allora:la a,la b,la c…quale secondo lei è la risposta esatta?'.
Conoscevo Tiziana,aveva molto senso pratico e una infinita ammirazione verso suo padre.
-'La c.',risposi.
-'Peccato',disse il presentatore,uno stridio di tromboni mise in risalto il fiasco,'..la risposta esatta era la b:''che ci sto a fare con questo maiale con il sangue all'orecchio?!''.
Il pubblico mi fece comunque un applauso di incoraggiamento.
-'..ah si,..il nostro Sponsor!',disse il presentatore enfatizzando con ampi gesti delle braccia mentre saltellava fuori dall'inquadratura.Le telecamere erano puntate su due personaggi che farevano il loro ingresso in scena.Uno era steso per terra a pancia in giù e l'altro lo trascinava tirandolo dalle gambe.Sembrava l'inizio di una esilerante gag.Quello trascinato lo riconobbi subito,era il tipo dell'Energydrink.Stava peggio di prima,'..basta',diceva, '..basta'. L'altro era uno di quei ripetenti.Il quale dopo essersi fermato al centro della scena,cominciò a saltare e a dimenarsi come una scimmia davanti alle telecamere,'..ciao', diceva,'…ciao!'.Dovettero far intervenire un paio di quei negroni con gli occhiali da sole per portarlo fuori.
'..dolori fisici?…nnmh…spossatezza?',chiese il tipo piangendo,e cominciò ad urlare. Alzarono il volume della musica.Vidi il presentatore muoversi nervosamente attorno alla sua postazione,vistosamente seccato per la perdita di ritmo dello spettacolo.Fecero entrare i soliti negri con gli occhiali.
-'NOOOOO!',le urla del tipo dell'energydrink erano strazianti,e le sue convulsioni violente al punto di rendere difficile il compito dei portatori.
Nel frattempo mi guardavo intorno e vedevo solo teste,ugualmente orientate e immobili come una grande schiera planare di antenne.C'erano molte donne anziane.Da dove mi trovavo potevo raggiungere col braccio la testa di una di loro.Continuai a guardarli:erano spenti,anzi erano finti,erano un'illusione,un sogno,un incubo.
Mi convinsi così tanto della cosa che mi chinai dai bordo della pedana e diedi uno schiaffone in testa ad una delle vecchie che avevo sotto.Era una cosa che avevo sempre voluto fare,dare uno schiaffone ad una vecchia.Quando la colpii le immagini in tv ebbero un sussulto e da quel momento apparirono più disturbate.Per conto suo la vecchia cominciò ad urlare anche lei:'AIUTO! AIUTO!',gridava,tenendo entrambe le mani sul punto dove l'avevo colpita.L'uomo e la donna che le erano accanto si erano voltati e mi guardavano esterrefatti.
-'…ma insomma…è impazzito?',disse l'uomo.
-'…come gli è venuto in mente?,disse la donna.
-'NOOOOOO!',disse il tipo dell'energydrink.
-'AAAAHH!',disse la vecchia.Mi sentii toccare la spalla.
Era il presentatore,'..venga con me',disse,e io lo seguii.
Passammo attraverso una serie di tende di velluto come quelle dei cinema,poi un corridoio.
-'Senta…',fece il presentatore,'vediamo di sbrigarci,…oggi ho anche altri impegni…'.
Io non dissi niente.Ci fermammo difronte ad una porta,il presentatore mise la chiave nella serratura e aprì,mi fece accomodare e mi offrì da bere.
-'..e lo spettacolo?',gli chiesi.Lui non mi rispose,era tutto indaffarato nella ricerca di qualcosa tra le cartacce che aveva recuperato da un cassetto.
-'..come scusi?',chiese dopo un po.
-'…lo spettacolo era in diretta?'.
-'Si..tutto in diretta'.
-'…e lei?…perché è andato via?'.
-'..nessuno lo stava più guardando..'.
-'..nessuno?'.
-'nessuno…il canale è stato cambiato.'.
Rimari interdetto,in silenzio,mentre lui continuava a cercare.
A sua immagine e somiglianza,pensai.
-'…bene',disse lui contento,'…trovata!'.
-'cosa?'.In quel momento qualcuno bussò alla porta,e l'aprì senza aspettare il permesso.
Si affacciò uno di quei ripetenti:'..signore',disse,'…c'è qui la signorina del provino'.
-'..bene bene…si si…falla entrare',fece il presentatore.Era la brunetta con le tette enormi di prima.
-'..oh..emmh…bene,questo è per lei',mi diede la busta che aveva trovato,e mi chiese di andar via.Appena fui fuori dalla stanza scartai la busta e ne tirai fuori una lettera:si complimentavano con me.Ero stato promosso.


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