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IL VARICOCELE
Marco dott. Giandotti
marcogiandotti@tin.it



 
 
 
 
Vene dei testicoli (in blu): evidente la diversa confluenza tra la sin. (nella v. renale) e la dx (nella v. cava). 

 

Il varicocele consiste in una dilatazione delle vene del testicolo (plesso pampiniforme) dovuta all'anomalo reflusso di sangue nella vena spermatica; quando tale vena, deputata al deflusso di sangue dai testicoli, lo lascia invece refluire determina ristagno di sangue nelle vene del plesso pampiniforme e di conseguenza dilatazione delle stesse; tale anomalia è molto frequente anche in considerazione della particolare situazione anatomica della vena che si trova a decorrere dal basso verso l'alto, e quindi contro gravità, come evidenziato nel disegno. La confluenza a "T" della vena spermatica nella vena renale fa si che il varicocele si verifichi quasi esclusivamente a sinistra (mentre a destra confluisce ad angolo acuto nella vena cava formando una sorta di valvola antireflusso).

  Il varicocele è una patologia di vasto interesse nella popolazione giovanile poiché interessa, in maniera più o meno grave, un adolescente su quattro, e soprattutto è la CAUSA PIÙ FREQUENTE DI INFERTILITÀ MASCHILE.

Il varicocele è totalmente asintomatico, cioè non determina alcun disturbo soggettivo; generalmente viene notato dal paziente stesso che avverte la presenza di una tumefazione non dolente nello scroto; spesso è invece scoperto occasionalmente al momento della visita militare di leva, oppure durante la visita, purtroppo spesso tardiva, per una manifesta infertilità di coppia.

Tale patologia è facilmente rilevabile con una semplice visita medica da parte dello specialista urologo ed eventualmente correggibile con un piccolo intervento chirurgico; un riscontro tardivo può, invece, compromettere la fertilità in maniera talora irreversibile.

Gli esami clinici più importanti sono lo spermiogramma (esame del liquido seminale) per valutare l'eventuale presenza di un danno della fertilità, in base al numero ed alla vivacità degli spermatozoi ed il doppler dei vasi spermatici necessario per confermare, o escludere, la presenza di un anomalo reflusso di sangue nella vena, e per individuare quale sia, eventualmente, tale vena. In alcuni casi può essere utile un ecografia scrotale, sia per la diagnosi differenziale con altre patologie del testicolo, sia per documentare un'eventuale riduzione di volume del testicolo causata dal varicocele.

Il varicocele è classificabile in 3 gradi in base alla gravità, anche se tale distinzione non abbia grande significato clinico:

1° grado: evidenziabile soltanto con gli esami strumentali;

2° grado: evidenziabile con la palpazione;

3° grado: evidenziabile con la sola ispezione.

 Esiste una distinzione anche in base al tipo di reflusso, ma senza addentrarci troppo in particolari tecnici, diciamo che quello di gran lunga più frequente è quello di 1° tipo, con reflusso nella vena spermatica interna che a sinistra, come abbiamo visto, sbocca nella vena renale.

Il trattamento chirurgico, eseguibile anche in anestesia locale, consiste semplicemente nel legare la vena responsabile dell'anomalo reflusso, consentendo così al sangue proveniente dal testicolo di defluire attraverso le altre vene.


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