NEW YORK - USA
- Maria Luisa -

Di Marco Maggioni

agosto '98



Marco Maggioni
un esperto di orientamento al MANAGEMENT

 

personaggi: LUI - LEI - MARIA LUISA - SPEAKER

MUSICA

LEI
ricordi quel portiere? tutto impettito davanti all'ascensore......

LUI
chi se lo aspettava! tanto di marsina lustrini e baffi....ci apre lo sportellone dell'ascensore......'pleeeeeease!'

LEI
era troppo, vero?

LUI
sì soprattutto per chi come noi che viaggia senza tanti complimenti e si accontenta di cose semplici....rustiche

LEI
...non ci piacciono le formalità, vero!?: difatti, che senso ha viaggiare , andare in giro per il mondo se si cercano le situazioni più ricercate, esclusive, che caratterizzano poco il posto in cui si sta

LUI
bèh, sai, danno più sicurezza...si rischia di meno in termini di sforzo a capire, ad adattarsi...è vero anche però che di quel tipo di portieri ne ho visti parecchi a New York, quindi tanto esclusivi non sono...

LEI
béh sì, perchè frequentavamo un certo giro di persone che se lo poteva permettere, ma certo New York non è tutta lì!

LUI
in effetti, diciamo la verità, stavamo in un appartamento tra i più privilegiati ed esclusivi della città... davanti a noi c'era ai nostri piedi tutta Central Park! mica no!

LEI
e, accanto, ricordi, c'era il famoso Hotel Pierre, dove vanno tutti i più noti personaggi del jet set internazionale

LUI
sì d'avvero, la nostra amica era proprio ben messa come entourage facoltoso... quando ci ospitò lì a New York non ci pareva vero, ricordi, una occasione così...

LEI
più che lei dovremmo ringraziare il suo ex marito che le ha messo a sua disposizione il suo appartamento

LUI
già la nostra amica...Maria Luisa...che tipo...voleva ad ogni costo seguire le tracce del suo famoso ex marito,

LEI
il grande architetto...mezzo italiano, mezzo argentino e un pò americano...uomo del mondo...

LUI
...ed anche di mondo, credo.... ricordi le telefonate che si facevano?? sembrava che dovesse arrivare da un momento all'altro...invece...

LEI
....già, lei era sempre in tensione, dipendeva dalle telefonate, le aspettava, le snobbava, le faceva....sempre presa dall'ansia....

LUI
eppure ...non gliene importava nulla di lui...diceva..

LEI
sì ma c'era un legame strano tra loro, sì, quasi di casta, erano amici è chiaro! ma...

LUI
è vero c'era qualcosa di più...lei figlia di ambasciatore, lui nobile di origini italiane, si parlavano in modo strano, in un codice che solo loro potevano capire..

LEI
comunque...noi ci eravamo ben aquartierati come si dice in gergo militare

LUI
ah ah è vero, è la parola giusta, una piazza d'armi sembrava infatti quella casa; potevamo quasi non incontrarci mai, volendo

LEI
chi l'avrebbe detto però...tutto quell' apparato, quella casa fastosa, quelle telefonate...tutto strideva, come era lontano dalla Maria Luisa che conoscevamo.

STACCO MUSICALE

SPEAKER
era una donna leggera, sempre sospesa alla sorpresa del piacere di vivere di sentire e provare qualcosa, emanava un fluido speciale immediato di empatìa con gli altri che era difficile da rifiutare, in sintesi era la dolcezza fatta persona; sempre soave il suo sorriso, frutto di un esercizio di umiltà che le ha segnato la vita, frutto di scelte precise, di assunzione di responsabilità con se stessa con gli altri, perchè sapeva cosa e perchè aveva abbandonato, ha voluto tagliare netto col passato, con la ricchezza, con i fasti delle ambasciate, con i rituali e le formalità d'obbligo, ecco, ha voluto recuperare in semplicità, non per fatti ideologici, ma per recuperare la propria identità si è voluta spogliare della ipocrisia di rapporti freddi, distanti poco partecipativi e soprattutto per niente gratificanti a livello affettivo. I capelli sempre sciolti ondulati incorniciavano un volto da cherubino, i pomelli rossi, le labbra sensuali sempre sorridenti gli occhi in festa, sempre, per te, dedicati all'altro...chissà quali traversìe hanno attraversato per risolversi in questa beatitudine rivelatrice di riscatti antichi, quasi fosse diventata per lei una missione la vita, tutta al servizio di chi avesse avuto la fortuna di attraversare la sua strada

STACCO MUSICALE

LEI
non c'è dubbio però che lì a New York sia regredita... un pò trasformata, non so, era come se il suo passato fosse riemerso...d'un tratto...come un'onda inarrestabile... e le si è riproposto...con nostalgìa...era alle prese con questo grande incontro..non si vedevano da tanto del resto..

LUI
si vede che lei comunque aveva ancora un grosso legame con lui, un affetto, certo dopo tanto tempo uno ha anche voglia di verificare cosa prova per l'altra persona, vuole anche misurare quanta strada ha fatto nel distinguersi dalle proprie origini o da ciò che ha abbandonato!

LEI
sì penso proprio che hai toccato il tasto giusto, è proprio questo che cercava, voleva valutare la sua forza, se cioé la sua nuova identità, in Italia, fosse sufficientemente solida da sfidare il passato, la memoria che più le era cara, come quell'uomo! Ma.....comunque ...c'era dell'altro, non so...

LUI
è vero...dell'altro, qualcosa di indecifrabile...però...però, nonostante questa malinconìa che le si leggeva negli occhi, è stata comunque all'altezza delle feste natalizie!

LEI
ah! sì, con noi si scatenava d'avvero, dimenticava tutto...a New York in quel periodo tutto era eccessivo...dal freddo secco che ci screpolava la pelle, alla gente festosa per le strade, dal fasto delle luminarie dappertutto ai suoni, alle atmosfere....sembrava tutto ...così eccezionale...continui grandi eventi

LUI
e noi appresso...agli eventi...a questo flusso...non siamo stati da meno, insomma con questa miriade di offerte che la Grande Mela ci offriva!

LEI
ah! certo! ricordi quella volta che non ti volevano fare entrare in quel locale..

LUI
...oh come no! era tardi, saranno state le due di notte...e all'ingresso c'era quella grassona che mi urlava qualcosa in slang che proprio non capivo, voi eravate già salite, e io...testardo sono comunque entrato

LEI
e la faccia che hai fatto più tardi, me lo ricorderò sempre, le risate, le risate che ci siamo fatte

LUI
sì alla faccia mia! ma come potevo capire! un locale come tanti altri, pieno di persone che ballavano , uomini e donne...almeno così sembrava...sì c'era un qualcosa che poi mi ha fatto capire !!una strana sensazione di stare lì per caso, la mia era forse una presenza inopportuna...e poi scoprire...ma dopo tre ore, che erano tutte donne, senza eccezione, tranne io..cioè, l'eccezione ero proprio io...

LEI
e con quale naturalezza però hai accettato per ore di sentirti normale tra normali

LUI
questo dimostra che è una convenzione la normalità!

LEI
bèh è anche vero però che in quella occasione molte donne erano vestite come veri e propri maschi..quindi...mi rendo conto che non era facile distinguere l'ambiguità

LUI
era anche un periodo particolare...si era in pieno femminismo...

LEI
e difatti ti potevano fare la festa, quella sera, se non fosse stato per Maria Luisa

LUI
per Maria Luisa? e perchè? lei che c'entra?

LEI
centra perchè fu lei a calmarle e dimostrare inanzitutto che eri inoffensivo e che per di più non avevi capito che stavi in pieno covo di lesbiche!

LUI
grazie Maria Luisa, lo vengo a sapere solo adesso...grazie

LEI
ricordi che poi lei ci portò in un negozio particolare...erano le quattro del mattino...facemmo la spesa...per noi in quell'epoca era veramente straordinario, fare la spesa in piena notte

LEI
sì prendemmo una quantità di gelato e lo abbiamo mangiato sù a casa tutti sdraiati comodi al calduccio,

LUI
fu allora che ci fu quella telefonata fiume di Maria Luisa con l'architetto!..sentimmo piangere ad un tratto...e ...poi tutta allegra e disponibile si è riunita a noi.....chissà non ci ha detto nulla poi...solo: forse arriva...raggiante!...

LEI
sì, che strano, su quell'argomento era impenetrabile...di certo non si vedeva affatto che soffriva, poverina..comunque tutto si placava davanti alla grande vetrata da cui si dominava la città e Central Park; indimenticabile visione...

STACCO MUSICALE

SPEAKER
Una muraglia di stelle sopra e sotto, un ventaglio di luci incredibile, il cielo dell'alba livido ancora buio quasi violaceo e di fronte questa barriera imponente di luci delle finestre di centinaia di palazzi e grattacieli tutti intorno in parata guardiani del parco, testimoni luminosi di una grande festa e di un grande incubo; difatti sotto il buio di quel polmone verde famoso alla cronaca nera per i frequenti delitti perpetrati nella boscaglia sui vialetti notturni le siepi sospette, che strano, che tanta bellezza sia formata da pensieri inquietanti e da una visione che alimenta questi infiniti punti di vita che lo circondano al tremolìo della distanza e della atmosfera. New York procura sempre questi sentimenti contrastanti, il fascino delle pareti slittanti di grattacieli lanciati in alto in prospettive inquietanti, la bellezza delle forme e dei riflessi insieme al peso dell'imponenza, come le bianche nuvole di vapore la sera quasi i marciapiedi avessero un'anima che smania e sbuffa che sembrano orchestrati da una sapiente regia teatrale su un palcoscenico su cui si rappresentano scene drammatiche misteriose sospette, anche qui contrasto e bellezza, fascino e mistero si intreccciano . è grande la mela e appetitosa, ma l'orrido verme è presente e si alimenta della sua bellezza

STACCO MUSICALE

LUI
noi si era molto alti, non ricordo bene se al ventunesimo o al ventiduesimo piano, per cui si dominava davvero il mondo, felici di questo scenario di fiaba, rassicurati e protetti dalla casa, con tanto di portiere in livrea! padroni del mondo, ci sentivamo ricchi e potenti, anche perchè qui a New York succcede tutto prima che in qualsiasi altra parte del mondo

LUI
come quella piéce teatrale di cui non ricordo nulla se non una scena shock, che impressione ci fece!

LEI
sì sì ricordo, la tua faccia, devo dire che anche per me è stato molto forte, non me lo aspettavo..

LUI
lo capisco... una attrice...del resto bellissima, completamente nuda per tutta la durata dello spettacolo e come non bastasse, spesso in una posizione aggressiva, provocatoria, con le gambe spalancate sdraiata su di una pedana obliqua proprio di fronte al pubblico e...noi in prima fila .. che sudata!..

LEI
è anche per questo che ci sentivamo al centro del mondo..

LUI
sì è indubbio quello che avveniva in quella città, a prescindere da quella provocazione, capivi che sarebbe stato il segno di una svolta, di una moda, nasceva un nuovo linguaggio che poi avrebbe avuto un seguito lì e altrove, soprattutto in Europa e poi anche in Italia

LEI
già, l'Italia, sempre in ritardo in quegli anni, a recepire le novità, anche se...pochi sanno che avveniva anche il contrario...

LUI
...eh! già, è vero! in quel periodo c'era un pullulare di iniziative artistiche soprattutto in campo teatrale e della danza e della musica che ha lasciato poco o niente il segno a casa nostra...

LEI
...mentre sono stati accolti con entusiamo all'estero, è vero, siamo a volte proprio degli inetti, non sappiamo valorizzare neanche le risorse che abbiamo... e una volta riconosciute all'estero, ritornano da noi come prodotto da fuori, guai a dire che è nostro

LUI
lasciamo perdere... la nostra politica culturale...comunque...ricordo che la cosa che forse mi fece più impressione fu quella che oggi si chiamerebbe installazione...insomma un'opera artistica, una scultura semovente di Bob Wilson...che solo dopo informandomi seppi chi era...

LEI
già da allora infatti era un astro nascente, un geniale artista, regista teatrale e performer che costruiva le sue opere utilizzando i linguaggi e i materiali più disparati

LUI
ah! certamente originale! tu immagina una sala grande rettangolare, in mezzo un enorme parallelepipedo incartato di tela cerata trasparente, e all'interno, tante suppellettili casalinghe, sedie, frigoriferi, tavoli tutte però apppoggiate malamente, formando false prospettive...e solo dopo un pò ti accorgi che qualcosa si muove impercettibilmente per terra o su di una sedia...corpi umani, persone che con gesti lentissimi si muovevano come se stessero dentro un liquido denso e soporifero. me lo ricordo come fosse ieri!

LEI
peccato...io non c'ero e non ricordo neanche perchè, forse stavo con Maria Luisa a visitare Chinatown e Little Italy...mai avrei pensato di vedere un intero quartiere completamente arredato fin nei minimi particolari come se si stesse in Cina; quello italiano magari era più disinvolto, per carità c'erano madonne, foto, bandiere con Garibaldi e Mussolini, però non c'era la maniacalità di Chinatown...

LUI
del resto ormi è assodato che gli italiani, insieme agli irlandesi sono forse quelli che si integrano più facilmente , diventano più americani degli americani

LEI
ma chi sono poi gli americani?? in fondo sono proprio loro, emigrati europei che hanno trovato lì una nuova forma di identità, che difendono con grande tenacia e convinzione

LUI
una cosa del resto...se ci pensi bene le origini loro non le espongono in termini nostalgici, no, ma di semplice orgoglio, che rafforza l'identità attuale, per questo il loro legame con il passato non si aggiorna, è sempre fermo lì dal tempo in cui lo lasciarono; il luogo è diventato il mito, non deve modificarsi, pena una crisi di identità, appunto

LEI
insomma tu dici che hanno costituito una sorta di ponte tra presente e passato, senza vie intermedie e senza ripensamenti....altrimenti non si spiegherebbe ad esempio la foto di Mussolini attaccata da per tutto a cinquant'anni dalla fine del fascismo!

LUI
del resto....stavo pensando....in fondo anche Luisa...anche lei era aggrappata al passato....certo , è una cosa diversa, per carità! però...una certa analogia c'è...

LEI
...vuoi dire, in pratica, che Luisa aveva bisogno di confrontarsi col passato, perchè quella era la sua matrice, la sua base, la sua identità si è fondata su quel passato, da cui lei è sì scappata, ma immancabilmente le mancava e...

LUI
sì, era il suo humus...e lui, l'architetto rappresentava tutto il suo mondo nascosto, di cui si vergognava ma di cui non poteva fare a meno.

LEI
...ecco perchè.... difatti poi qualcosa si è spezzato in lei...forse non ha retto questo sforzo di separare due vite due modi di essere e di agire

LUI
...che rabbia...che dolore..quando abbiamo saputo!!

LEI
niente faceva presagire quello che è successo...siamo tornati a Roma in Italia tutti contenti , si era creata una bella familiarità, intimità vera, poi tra noi donne figurati! eppure...

LUI
eppure, qualcosa le rodeva dentro, non ha saputo conciliare due vite in una, e...allora.... ha scelto la via più breve e sbrigativa...se ne è andata via così...definitivamente

LEI:
che peccato!

STACCO MUSICALE

perchè non ti sei confidata di più? perchè non ti sei affidata agli amici? ti avremmo aiutato, avevi tante cose belle ancora da dire da esprimere...perchè? perchè?

MARIA LUISA
lo so, lo so, vi ho deluso... mi dispiace...ma sapete, non è facile portarsi appresso certi fardelli...la mia educazione mi imponeva il distacco, il non coinvolgimento degli altri, lo so, si perde in umanità quando si pensa di non dover dare fastidio agli altri, ma l'amicizia è prorio questo, vero? ora certo vedo tutto più chiaro, certo, da quassù tutto è più chiaro...ricordate le mie telefonate? al mio ex marito? non erano rigurgiti d'amore come forse avrete pensato, era solo nostalgia, una nostalgia feroce, autentica di tutto ciò che avevo abbandonato nonostante ne fossi critica , nonostante disprezzasssi tutto e tutti, lui...lui... con la sua pretesa di riprenderemi usava tutti i mezzi di persuasione, sapeva di questa mia debolezza e quindi affondava affondava nei ricordi, nelle sensazioni, nelle atmosfere del passato, quelle dove bene o male sono cresciuta e a volte sono stata felice, è stato troppo, troppo struggente, speravo con voi e grazie a voi di recuperare quella me stessa che avete conosciuto, stavo bene con voi ma male nello stesso tempo, e così ...mi è bastato un pensiero fuggente, un baleno..e via...eccomi qua...assente dal mondo ma presente: vedo nella memoria vostra.

MUSICA

SCHEDA - Speaker:

New York è una metropoli con più di 7 milioni di abitanti, fondata, nel 1609
dall'inglese Henry Hudson sul fiume che da lui ha preso il nome; si sviluppa su isole e terraferma di fronte all'oceano Atlantico. Città di simboli e contrasti, superficiale e stimolante, raffinata e kitsch, dinamica e caotica, the Big Apple, la Grande Mela, è un grande palcoscenico dai molteplici scenari; da un lato la parte avveniristica dei grattacieli sempre più alti che ne sono il simbolo e ne racchiudono il cuore commerciale e politico, dall'altro i suburbi, le periferie dove a verdi zone residenziali si alternano squallidi quartieri popolari e ghetti fatiscenti dove regna l'emarginazione.
Nonostante sia lo specchio dei mali della società moderna, delle metropoli non più a misura d'uomo, dove coesistono ricchezza e povertà, solitudine e gioia di vivere, New York resta una città unica, per i simboli intorno ai quali cresce e si trasforma: nelle sue strade, ostinatamente dritte, ogni momento può essere uno stimolo, ogni presenza originale, ogni ambiente una scoperta. Si ha insomma la sensazione di stare al centro del mondo, e che tutto ciò che avviene qui si riverbera prima o poi, nel bene e nel male, su tutto il resto dell'occidente.
New York è un crogiuolo di razze, o meglio, una mescolanza di razze, poichè i diversi componenti etnici della popolazione, frutto di lontane e recenti immigrazioni, non tendono affatto a fondersi, a compenetrarsi l'un l'altro, a perdere la propria individualità o a rinunciarvi come un metaforico crogiuolo, bensì si mescolano partecipando in maggiore o minore misura alla vita collettiva, mantenendo originalità e il senso di appartenenza alle proprie origini.

MUSICA