San Francisco - USA
- Il padre americano -

Di Marco Maggioni

agosto '98

 


Marco Maggioni
un esperto di orientamento al MANAGEMENT

 

personaggi: LUI - LEI - ROBERT - SPEAKER
MUSICA

LUI
scommetto che non vuoi che ti ricordi di quella volta ...il volo per San Francisco...tuo figlio...il salto

LEI
o no! per carità, mi vergogno un pò!...anche se...in fondo...

LUI
anche se? eri proprio matta in quel periodo!!

LEI
e adesso no? gentile!!(ironica) bèh!....parlarne forse mi farà bene...e poi ...non ero così matta!!...semplicemente stavo male...di testa...Insomma, era un momento importante per me...difficile

LUI
tanto importante da voler scappare dall'aereo pochi istanti prima del decollo??

LEI
...ma stavo conducendo mio figlio da suo padre! da suo padre legittimo!..la prima volta...sii un pò comprensivo, dai!

LUI
lo sono stato, lo sono stato, ricordi? entriamo in aereo tutti contenti, ci sediamo, tuo figlio felice..e tu, ad un tratto impallidisci, ti alzi di scatto..stavano per chiudere lo sportellone e tu via, di corsa , imbocchi il corridoio arrivi alla porta e fai un balzo...Peccato: cosa avrei pagato per vedere quel salto dalla porta dell'aereo al predellino della scaletta mobile che appunto si era già scostata..

LEI
che putiferio!! le hostess che urlavano, lo steward che mi dava della matta e io incaponita a dire che non volevo risalire...il bello era che non mi passava lontaneamente per la mente che lasciavo lì come pere te e soprattutto il mio bambino..ero proprio fuori..claustrofobia, diagnosticata...è una vera malattia, sai, cosa credi?

LUI
per carità lo so lo so, ...c'è voluta tutta la calma e l'autorevolezza del comandante per convincerti a rientrare; ma forse ho sempre pensato che a convincerti realmente sia stata l' assicurazione che ti avrebbero tenuto per tutto il viaggio in prima classe...champagne...manicaretti..visita del comandante...che non era affatto male

LEI
(ride) ma dai non è vero!! stavo male sul serio!!

LUI
comunque, ti assicuro, io e il bimbo là dietro in turistica, anche senza di te, siamo stati benissimo...in pratica abbiamo sempre dormito...

LEI
ma, a parte la mia performance, ricordi che effetto l'arrivo a New York, dall'alto...che impressione! dopo ore e ore di acqua, un deserto di acqua..e poi...

LUI
sì, era l'alba e c'era una luce molto nitida e si vedeva chiaramente tutta la città, coi suoi grattacieli, con le loro ombre inquietanti, il percorso dell' Hudson e poi.... l'atterraggio dal mare.....sembra di sbattere contro quel muro di case che si avvicinano rapidamente...invece..

LEI
fiabesca era l'atmosfera, è vero!, tutto il contrario poi della realtà della città vera e propria...dove tutto è molto concreto, aggressivo, direi eccessivo..

LUI
un vero portento degli orrori, e nello stesso tempo di fascino...

LEI
che fascino!.è una metropoli dove sembra che accada tutto e prima ancora che accada in altre parti del mondo...è una sensazione vivissima... ti dà importanza stare lì!

LUI
lasciamo perdere New York, ne parleremo un'altra volta, parliamo di San Francisco piuttosto, che è una citta splendida, mi ha colpito molto, è così diversa da New York! direi che è una delle città più belle che io conosca, non mi dispiacerebbe affatto vivere lì...

STACCO MUSICALE

SPEAKER
Appoggiata su una serie di ripidi colli degradanti sul golfo sottostante. La città di San Francisco ha qualcosa di surreale a vederla, come un castello di carte pericolanti appoggiate per caso..quasi che, con un soffio, il fiato sospeso, tutto volasse via!...tanti quadratini levigati senza spessore, leggeri, come una scenografia cinematografica appoggiata sul terreno scosceso,anzi ripido, alleggerita da colori pastello variegati, trasparenti e vulnerabili. E' un messaggio che sembra voler dire: d'accordo la nostra è una condizione provvisoria, espressione di un destino che prima o poi ci vuole inghiottire, il grande evento si prepara nell'arco dei millenni e intanto noi in punta di piedi cerchiamo di non far tanto chiasso, non pestiamo troppo il terreno, potrebbe svegliarsi anzitempo l'immane bestia che cova sotto di noi, ed è per questo che le nostre case le vogliamo leggère, effimere quasi , come noi del resto in attesa del grande evento.

STACCO MUSICALE

LEI
ricordi?...appena arrivati in quella casa sentiamo una gran puzza di gas... era notte inoltrata, ma, chiamati i pompieri, sono arrivati dopo cinque minuti esatti, incredibile..

LUI
eh già, funziona tutto lì, o almeno i servizi civili sicuramente, poi però abbiamo capito come mai tanta efficenza e rapidità...E' in perenne allarme quella città...per due motivi, uno è per via del terremoto

LEI
il famoso The Big One...pare che prima o poi il Grande Evento è destinato a manifestarsi in tutta la sua cattiveria

LUI
sì, l'abbiamo scampata bella, per fortuna; l'altro motivo è che quasi tutta la città è fatta di case di legno, sono le più antisismiche, anche se le più infiammabili.

LEI
ricordo sì tutti quei cartelli, avvisi, consigli appesi dietro le porte delle loro case: cosa devi fare in caso di incendio, cosa non fare in caso di terremoto, chi chiamare, quali arnesi avere in casa, consigli pratici e così via

LUI
il bello è che loro ne parlano pochissimo, e se proprio ne devono parlare sono serafici; è strano, è come se avessero fatto un patto col destino: ci lasci in pace oggi? bene, grazie; niente ansia, preoccupazioni inutili oggi, quando arriva arriva... perchè, di fatto...sono tutti sicuri che arriva...primo o poi!

LEI
pare proprio di sì, i più sicuri sono gli stessi scienziati, i geologi.., alcuni dicono addirittura che è strano che non sia ancora successo il grande sconquasso.

LUI
devo dire che comunque sono ammirevoli, perchè hanno la consapevolezza che comunque hanno predisposto tutto il possibile per attenuare per lo meno l'impatto e i danni alle cose e alle persone, il resto non spetta a loro ma alla natura

LEI
... è una antagonista troppo potente , è meglio vivere bene il presente finchè possibile, con fatalistico distacco e, perchè no, con ironia.

LUI
l'ironia, come quella del tuo amico americano, il presunto padre di tuo figlio!!

LEI
perchè dici questo? non è affatto presunto e non è affatto ironico Robert, l'hai ben conosciuto anche tu, no?!!

LUI
appunto!! scherzavo! non ho mai visto un uomo tanto geloso della propria riservatezza, da non riuscire neanche a comunicare con le parole, un muro di gelo, figurati se aveva il tempo e la voglia di assecondare le mie battute...

LEI
tu....in un primo momento... non l'hai capito!...poi del resto si è sciolto, soprattutto con te! era preoccupato per la situazione...

LUI
a mbèh! questo è vero...di punto in bianco gli si piomba in casa dall'Italia una donna conosciuta sei anni prima che rivendica la paternità di suo figlio...ci credo che era un pò perplesso

LEI
...ma noi ci scrivevamo..

LUI
...come quando ci lascia lì in salotto come salami, all'ora di pranzo, per poi tornare dopo un'ora bello e mangiato...e al nostro cenno di fame...semplice..ci indica la cucina con un gesto della mano..un gran signore!!!

LEI
ma no, non credere! sarà stato anche un pò scorbutico, ma è buono...e poi in America e soprattutto a San Francisco è una loro abitudine, non è sgarberìa, fanno tutti così, non si pongono proprio il problema che tu sei un ospite, e che quindi devi essere un minimo accudito, accompagnato, servito...non se ne parla proprio...sei tu stesso che devi prendere l'iniziativa...in fondo lì c'era tutto, da cucinare, cibo in frigo, il forno, puoi servirti da solo senza problemi assolutamente

LUI
ognuno per sè dio per tutti, insomma... certo, sì, siamo diversi, noi abbiamo una tradizione millenaria di ospitalità, di rituali e comportamenti improntati tutti al modo migliore di mettere a proprio agio l'altro, ma loro mi sembrano eccessivi, ecco...

LEI
sai che ti dico?...io lo preferisco... ci si sente più liberi, senza formalismi

LUI
sì, certo, senza formalismi, tutti liberi di ignorarsi..e quando ci si comunica?

LEI
spiritoso/!! .anche se..un pò è vero!!..si rischia il meccanismo opposto al nostro, da noi un eccesso di formalità, da loro un eccesso di fai da te, di libero esercizio delle tue azioni, col rischio però di dimenticare gli altri, o per lo meno di mettere in atto un livello comunicativo condivisibile..riconosciuto da tutti

LUI
brava, giusto, sarebbe questa la formula giusta, che è poi la sostanza reale del nostro stare insieme su questa terra, se non condividiamo un minimo di linguaggio comune su cui esercitare i nostri rapporti con gli altri...che ci stiamo a fare nel mondo?! saremmo tutti contro tutti e finirebbe in fretta tutta la baracca

LEI
vero, ma dov'è il confine allora tra un sano rispetto di sè e un corretto e doveroso rispetto per l'altro? io credo che lo si trova nel buon senso, nella misura

LUI
...oppure nella spregiudicatezza mentale controllata, come la tua!

LEI
ma dai!!!

LUI
... nel senso che si può essere spregiudicati, sì, liberi nella mente ed essere disposti però a mediare nell'azione....senza eccessi e aggressività...perchè la libertà mia espressa in modo troppo...diciamo lampante, può diventare prepotenza, non ti pare?.

LEI
è vero, ma secondo te io, nei confronti del padre di mio figlio sono stata sufficientemente 'garbata'? o prepotente? certo la sua prima reazione è stata violenta, di chiusura totale

LUI
beh! mettiti però nei suoi panni

LEI
si sì, ma in fondo io ero andata lì da lui per conto di mio figlio; se avevo ragione, come poi si è dimostrato, non pensi che dovevo affrontarlo con la forza dell'evidenza? e questo non per mia soddisfazione, per un capriccio, ma per il diritto di mio figlio di avere un padre..per il suo bene insomma....come si dice...

LUI
sì, ricordo lo sganassone che ti ha dato, è stato inqualificabile, qualunque cosa tu avessi fatto o detto..il suo era proprio un rifiuto a parlarne, prendere in considerazione il fatto in sè, secondo me aveva una paura fottuta di essere padre, non era pronto a prendersi una tale responsabilità, e per di più da una donna che aveva conosciuto tanti anni prima in una vacanza in Italia...

LEI
non è stato facile neanche per me, sai, ci ho messo tanto prima di decidermi, ma per mio figlio ho messo da parte pudori, riserve, formalismi, e....è vero... ho agito in modo spregiudicato, ma...credo...sensato

LUI
..sei stata bravissima, devo dire; per prima cosa hai convinto i suoi familiari, gli amici, e soprattutto la madre, è forse grazie a loro che Robert poi si è ammansito, e responsabilizzato.

STACCO MUSICALE

Senti Robert, ora che siamo soli io e te, tra uomini...tu sai che io non voglio interferire minimamente..ma mi dici cosa provi? perchè non dici qualcosa, hai reagito molto male l'altra sera...non me lo aspettavo da te, ti pensavo diverso...sei stato un pò incivile, no?!

ROBERT
sì, lo so, lo so, non ho fatto bene, se lo meritava però...ma non dovevo...ma capisci che...erano mesi che scriveva, scriveva.. era una presenza invadente qua, perchè scriveva a tutti fuori che a me, già, agli amici, a mia sorella...sono diventate amiche ,sai?...e poi ...alla fine l'affondo...a mia madre...mi sono sentito circondato..non so....continuamente a parlare di questa cosa assurda e loro, loro non ne vedevano l'assurdità...ma cosa mai ha scritto?? come ha fatto ?? a convincerli?? sì, mi fanno sentire ogni giorno un verme, un irresponsabile...io non lo sono...ho il mio lavoro...la mia casa...le mie convinzioni...ecco...a proposito, io poi non sono proprio convinto delle sue intenzioni, temo che ci sia dell'altro, per esempio...il denaro, non mio, che non ne ho, ma quello di mia madre...sai? è un sospetto, ma mi devi dare atto..un sospetto legittimo,no?!

LUI
ma guarda che lei viene da una famiglia benestante, magari non ricca come voi, ma comunque non ha problemi nè per sè nè per suo figlio...anzi vostro..

ROBERT
può darsi che...il fatto è che non mi sento preparato a questa responsabilità, e poi, trovarmi un figlio già cresciuto, bello e confezionato come un pacco, come faccio ad appassionarmi, così su due piedi? neanche lo abbiamo cresciuto insieme...insomma mi sento assediato... e costretto ad essere quello che non sento di essere e a fare ciò che non volevo fare.

LUI
guarda che ti capisco, la tua prima reazione è comprensibile, ma non puoi farti possedere dall'acredine e dal dispetto verso di lei, qui in ballo c'è una creatura innocente, che è giusto che abbia un padre e una madre, e se il tribunale stabilisce che è veramente frutto del tuo seme, ha il diritto per lo meno alla tua attenzione...

ROBERT
non è facile creare un'attenzione del genere dal nulla, queste cose nascono e si sviluppano grazie all'affetto che lega due genitori, che scelgono di avere un figlio, allora sì, capisco, che, anche se poi si separano, lui ha dei doveri precisi comunque da assolvere.. ma io ? io?? devo imparare tutto ...proprio tutto

STACCO MUSICALE

LEI
sì, fino ad accettare la paternità...grazie anche alle analisi del DNA..

LUI
certo che lì negli Stati Uniti c'è una legge sui minori che protegge totalmente il piccolo, è tutta dalla sua parte, e in brevissimo tempo il tribunale ha confermato la veridicità della tua richiesta.

LEI
guarda che anche in Italia è così, anzi, pare che la nostra sia una delle più avanzate nel mondo,....solo, che c'è più burocrazia, più tempi lunghi, che guastano la serietà della legge

LUI
...ma...oggi me lo puoi dire...è passato del tempo...noi ci conoscevamo da poco...dì la verità, tu hai voluto dare un padre a tuo figlio, e d'accordo, ma non c'era proprio dell'altro?? non volevi per caso verificare se con lui...non so...

LEI
se mi interessava ancora Robert? per magari formare una bella coppietta americana con un figlio già bell'e pronto?? no, no, ti sbagli , non è questo.. è che volevo sincerarmi se lui sarebbe stato all'altezza di essere il padre di mio e suo figlio... guarda che ero disposta a chiudere tutto, a rinunciare alle mie pretese, se solo avessi incontrato un uomo... chessò inaffidabile, uno smidollato, o un cretino..e devo dire, che , nonostante le prime asprezze e incomprensioni, alimentate anche da me, forse, perchè lo so che sono una precipitosa, ...ho intuito che valeva la pena continuare a combattere

LUI
so cosa vuoi dire..quando decidi una cosa, chi ti ferma! in questo sei un portento lo ammetto.

LEI
...ma a parte quei momenti di tensione, d'altro canto, ci siamo divertiti noi, in California.

LUI
...oh! sì, tuo figlio lo lasciammo al padre, per prova... un assaggio di paternità....Ricordi ad esempio quella volta a Monterey, avevamo fatto tardi per colpa di quell'incredibile tramonto, quelle luci, quegli effetti straordinari, insomma era molto tardi, per loro era notte inoltrata, anche se in pratica saranno state le dieci o le undici di notte

LEI
sì, all'albergo che ci piaceva tanto ma che costava pure tanto, troppo, cifre enormi ridicole..e noi nella reception a trattare, trattare, fino a che è stato vincente un ragionamento che non faceva una grinza...avrete altri clienti stanotte?? no, molto improbabile...e allora ...perchè perderne comunque uno anche se vi paga un terzo!??

LUI
ah! ah! si convinse...era troppo stringente il ragionamento..cedette... e poi scoprimmo che non è poi così difficile in America questo approccio commerciale, perchè tutto è trattabile, basta offrire un argomento giusto che comunque non neghi l'affare, la remuneratività,...se ci si guadagna è comunque un affare. Certo che senza di te, che sei così spudorata...fosse stato per me avrei dormito sulla spiaggia quella notte!

LEI
comunque sei un allievo che impara in fretta, mi pare...remissivo ..efficace.... come quelle volte che mi conducevi negli alberghi di lusso alla ricerca di una cerimonia, di un banchetto di nozze, e giù a mangiare e divertirci insieme ad estranei...da veri scrocconi!

LUI
...che sensazione di libertà!....solo degli stranieri potevano avere l'ardire di rompere consuetudini, scavalcare formalità invisibili, attraversare culture diverse, ed essere accettati comunque, perchè a volte osare è vincente; è come se una volta compiuta una impresa che sembra impossibile per convenzione, risulta tutto molto naturale, si è comunque rimasti se stessi, e gli altri pure, umani tra umani insomma, che dramma c'è?. e quindi perchè non comunicare?

LEI
come quella coppia di sposi italoamericani, che a forza noi di esporci, facendo finta di essere parenti dell'altro, ci siamo scoperti per eccesso di simpatia, ci siamo sbragati insomma...e alla fine abbiamo svelato loro che eravamo infiltrati

LUI
che risate si fecero, e noi con loro!!e poi a cantare tutti in coro canzoni napoletane!! sinceramente non so se potremmo fare la stessa cosa in Italia, forse potrebbe un giapponese, ma noi certo che no, al tuo vicino non è concesso quello che concederesti ad uno che viene da lontano. Che sia una forma di razzismo?

LEI
no, credo si tratti solo di convenzioni, se tu fai parte del mio gruppo sociale e devi accettare le regole che ci siamo dati, uno esterno che rompe queste regole è visto magari un pò bizzarro, ma con qualche diritto a non rispettarle..

LUI
certo, è vero, perchè non gli appartengono..fatto sta che eravamo abbastanza scapestrati e frivoli, non ti pare?

LEI
vuoi dire felici e contenti...altri tempi comunque!

LUI
....ho nostalgia di quei momenti , come ho nostalgia di quando tu in piena autostrada, ricordi? 'frena, frena' e io a guardarmi attorno, che è successo? di cosa non mi sono accorto?...invece...non avevi assolutamente intenzione di passare sotto una galleria...troppo stretta! ah!ah!

LEI
già, già, ancora non mi era passata la claustrofobia....che ansia mi veniva, e tu che mi dicevi 'chiudi gli occhi, cara, e pensa al tramonto'..

LUI
dai, chiudi gli occhi, ricordi il sole di ieri, al tramonto, che cala giù piano piano, il tempo di passare la galleria e il sole è bell'e spacciato e la paura anche. prova, stai giù e canta! guarda, se no, canto io!!

LEI
ah ah! quella sì che era una minaccia seria e spaventosa

STACCO MUSICALE (una romanza napoletana)

SCHEDA - SPEAKER

MUSICA

Nel 1777 alcuni missionari spagnoli fondarono Yerba Buena, una piccola comunità posta in splendida posizione tra mare e montagne. Dopo il fatidico 1848, anno della scoperta dell'oro, l'insediamento si trasformò radicalmente: da agglomerato di avventurieri a città allegra, divertente, affascinante e cosmopolita. San Francisco è un sogno che nessuna calamità è riuscita a distruggere: nè l'Aids, nè i disastrosi terremoti del 1906 e del 1989, nè la credenza secondo cui The Big One, un terribile cataclisma, distruggerebbe la città entro il Duemila.
Relativamente piccola e raccolta, con 730 mila abitanti, San Francisco si presta ad essere visitata a piedi, sempre che si abbia tempo a disposizione e buone gambe, dati i ripidi saliscendi naturali della città. I 'cable cars', i rumorosi e vecchi tram, simbolo della città dal 1873, sono il modo migliore per muoversi nel centro.
Circondata su tre lati dal mare, San Francisco si protende verticalmente su una serie di colline che danno origine a numerosi quartieri, tutti con caratteristiche proprie. Per esempio Downtown, dove c'è un concentrato di grattacieli, banche e uffici ed è considerato il principale centro commerciale della città; Financial District, è una specie di Wall Street, quartiere finanziario per eccellenza, dove è impressionante vedere come alle 19,30 precise le strade si svuotano restando deserte; Chinatown, nella zona nord est della città è la più grande comunità cinese fuori dall'Asia, la strada principale è ricca di negozi, edifici con i tetti a pagoda, lanterne, draghi, ristoranti, tearoom ed erboristerie; Nob Hill, è il quartiere più chic e prestigioso, vi abitano i nababbi, tutto il quartiere è stato ricostruito dopo il terremoto del 1906; North Beach, fondato da immigrati siciliani, è un quartiere romantico e ribelle su cui aleggia un passato glorioso, fu infatti nella famosa libreria City Lights che nacque il movimento beat di Kerouak, Ginsberg e Ferlinghetti.
San Francisco non è che un insieme di culture differenti, che coesistono pur conservando ognuna le proprie peculiarità. In questa città così eccentrica, popoli diversi sembrano andare perfettamente d'accordo.

MUSICA