- Sahara- Algeria - Il deserto -
di Marco Maggioni

settembre '98

 

Marco Maggioni
un esperto di orientamento al MANAGEMENT

 


personaggi: LUI - LEI - SPEAKER -

MUSICA

LUI
io credo che girare il mondo per lavoro sia il massimo...

LEI
ma dai, non esageriamo, anche una bella vacanza di pieno relax, spaparanzati al sole...

LUI
no, no, dipendesse da me le vacanze io le eliminerei proprio..

LEI
che drastico...non esagerare, sù!

LUI
...perchè non permettono di assecondare quella vena antropologica che ognuno di noi dovrebbe avere....

LEI
che tu hai!

LUI
...il turista, almeno quello tradizionale e corrente..è un privilegiato che e non sa di esserlo...gira per il mondo senza capire...a lui interessa stare e raccontare di esserci stato...il luogo stesso gli fa vedere di sè quello che si aspetta di vedere insomma....ma invece vuoi mettere...andare a cercarsi ciò che non è in evidenza, che non è scontato??

LEI
certo, hai ragione almeno se parli del turismo come viene inteso oggi, quello tutto organizzato, prevedibile, pianificato e prepagato...tant'è starsene a casa tranquilli e sognare...costa meno..d'accordo!

LUI
eh! davvero!! e poi ci sono quei viaggi che non solo sono stati una occasione professionale unica ma che ti lasciano poi una traccia indelebile simile al sogno ...

LEI
ho capito dove vuoi parare! ...quel nostro mitico viaggio in uno dei posti più desolati della terra...ma anche uno dei più affascinanti...il Sahara

LUI
sì, brava, io l'Africa ormai la identifico con il deserto, lo so che sbaglio, ma sono schiavo dell'esperienza che ho avuto e che ha lasciato il segno...a proposito...ci siamo proprio conosciuti lì noi due!!!

LEI
non sarà che siamo innamorati di quel ricordo e di quella area proprio perchè ci siamo conosciuti..piaciuti...eccetera eccetera??

LUI
può darsi, ma questo non toglie quello che abbiamo capito e quello che ricordo.... come un viaggio interiore, tra i tanti viaggi fatti è certamente quello che mi ha dato di più dal punto di vista mentale...insomma mi ha cambiato la vita

LEI
...e tu la mia!!.ah! ah!..beh! comunque era anche il tuo ruolo che ti facilitava il distacco e la riflessione, perchè invece io che facevo l'organizzatrice e la tutto fare...dovevo badare a cose pratiche ...e quelle ricordo soprattutto...

LUI
certo, può darsi che io, in qualità di regista, andato lì a fare sopralluoghi per un ipotetico film che poi non si è fatto mai, ero certo più predisposto a...

LEI
a non fare niente...ah!ah!

LUI
esatto...ma no! che mi fai dire! sì, è vero facevo meno di te, ma pensavo molto!!! ah! ah!

LEI
comodo, si sa!...va bene va bene: parliamone.. a me fece impressione subito il deserto già dall'alto dell'aereo che ci portava da Algeri a Ouarglà..e poi a Tamanrasset..si cominciava già a capire ...la portata di una condanna che dura da secoli....

LUI
...e che è destinata a dilagare ancora di più, pare, poichè al di là della retorica del bel paesaggio e del fascino dell'infinito, fa impressione vedere queste enormi distese di sabbia

LEI
....questo corpo cresposo ...screpolato... in balìa di un sole impietoso...irreversibile

LUI
..ecco..vedere questi profili di terra bruciata che disegnano una vastità, che si indovina anche per l'eccezionalità di quest'aria rarefatta, così densa che sembra nuvola ma non lo é...

LEI
.. è un effetto ottico dovuto al calore,

LUI
...bèh! vedere questo significa avere la conferma di una tragedia che si protrae lenta lenta ma inesorabile

LEI
...e che investe la fascia calda del globo tutta....o quasi!

MUSICA

SPEAKER
L'Hoggar è un deserto ma diverso dal deserto finora incontrato : la sabbia manca del tutto o quasi, sporadica, abbarbicata su coni di granito appoggiati per terra, una terra lavica millenaria che fa da piedistallo rigido e piatto ad enormi complessi montagnosi, calvi da ogni verzura, senza misteri ai raggi del sole, unicamente il mistero della loro esistenza, della loro collocazione lunare, fantascienza di spazi, così poco umani, rappresentativi di ere nascoste nella memoria della nostra civiltà e forse prima, quando i giochi erano galattici e la materia informe trovava spunti di controllo nell'assestamento vorticoso di accelerazioni e decelerazioni, di caldi e di freddi, sempre decisivi cosmici, oggi vestigia di una nascita brusca, uscita dal grembo della materia e rimasta lì fin da allora, diresti sempre intatta dove l'uomo è solo occasione, passaggio, quasi vizio, per la caparbia volontà a sopravvivere al deserto.

MUSICA

LUI
...i momenti migliori...nei tanti percorsi effettuati con la Toyota, sono quando...il motore fermo, accovacciati per terra lungo la scarna ombra della vettura in attesa del rito del thè...il sole a picco implacabile... si ascolta il silenzio; ricordi che silenzio?

LEI
sì, aveva sicuramente un'altra qualità, il silenzio, rispetto a quello che conosciamo...è un tipo di silenzio che abbiamo perduto, che recuperi pian piano, l'orecchio che spia.... il silenzio non è assenza di rumore, vero?

LUI
...vero! è qualcosa che riempi col gesto del pensiero, di una mano, di uno sguardo, di un fruscìo, di un fischio di vento, col chiasso dei sassi che, hai notato? scricchiolano al sole...incredibile..

LEI
... è un silenzio fisico...fatto di superfici tonde... di echi che rimbalzano dall'orizzonte....

LUI
.. mentre onde di atmosfera pesante dilatano il silenzio fino a ubriacarti di una presenza che coinvolge tutto il tuo mondo conosciuto e sconosciuto: è appunto, la sensazione di scoprire al tuo corpo fatti inediti, coscienze rarefatte ma sintomi di aperture insospettate dove il silenzio si fa spazio e lo spazio coscienza.

LEI
come siamo mistici oggi! che ci ha preso?

LUI
è che abbiamo bisogno di dilatare il nostro corpo, i nostri sensi, la nostra intelligenza, fino a farli deserto e ritornare materia e trovare quello che non è mai stato detto , il silenzio mai espresso, la mancanza da riempire, il bisogno di recuperare l'assenza e trovare che è infinita la possibilità di riempirla; sembra facile vero? ma non è questa una aspirazione legittima?!!

LEI
di questi tempi, certo, col caos che viviamo nelle nostre città! per cui una bella cura di Tamnrasset farebbe bene a tutti! laggiù, nell' Algeria in pieno deserto, ai confini del Mali...la chiamano crocevia del commercio tra l'Africa del centro e quella del nord, con sbocco al mediterraneo...

LUI
...perchè non hanno mai visto piazza Venezia nell'ora di punta!

LEI
davvero!!ah!ah! di Tamanrasset ricordo il colore rossiccio delle case, addossate l'un l'altra.. tipo muro di cinta...facevano tutt'uno con la terra circostante che si arrampicava su quasi a coprirle...non si capiva quasi che erano case..

LUI
sì, la sabbia ammorbidisce tutto anche gli angoli delle case..

LEI
e in giro la gente...ma prima della gente.... i colori! soprattutto i Touareg con quei copricapi bianchi o blu elettrico, la veste celeste ricamata, le donne viola con scialli variopinti, uno svolazzare di tuniche turchesi e il nero dei volti....

LUI
sì, con gli squarci lucenti delle pupille in occhi bellissimi che ti spiano passando....il pudore della faccia nascosto dal velo...ridendo

LEI
a proposito di occhi, a me fece impressione il capo dell'agenzia, quello che ci fornì macchina e guida esperta ...aveva gli occhi segnati dal tarlo della luce e...sembrava che parlasse quasi a se stesso, quando ci propose l'itinerario...una dignità nella figura e nel concetto quando tagliò corto ai tentativi del ragazzetto ossequioso

LUI
...sì, che pronto ad interpretare, per affidare una immagine sicura allo straniero in cerca di certezze, invece lui "fa che giudichino loro, che vedano coi loro occhi e interpretino come più li aggrada"

LEI
saggio...e così abbiamo fatto, non ti pare?

LUI
abbiamo visto coi nostri occhi...e con la nostra mente

LEI
il mercato ad esempio, appollaiato sotto le arcate del souk dove contadini e artigiani vendevano le mercanzie adagiate su fazzoletti risicati color turchese :

LUI
sì, era strano vedere appoggiati su di un semplice fazzolettino magari due due o tre datteri soltanto o quattro pomodori...oppure ricordo una scarpa rattoppato messa lì in bella mostra , in vendita, ma dico...una scarpa non due...

LEI
poi c'era quel vocìo sommesso, quel parlottare senza sbalzi di tono...contrattavano...io ti do tre patate tu mi dai un melone e così via...un semplice baratto...

LUI
...la malizia negli occhi e la sicurezza che non ti danno la fregatura, non so, ero sicuro di questo...bastava stare al gioco...nel trattare un prezzo e difenderlo...parlare d'altro nel frattempo...magari farsi un thè lì per lì...e rilanciare

LEI
già....dove il prezzo della merce non è determinato dal mercato ma dalla furbizia del mercante, dalla sua capacità di determinarlo lui il prezzo insieme al compratore e con soddisfazione di entrambi...ma solo se si è disposti ad entrare nel gioco, però!

LUI
...che poi, non è gioco ma la cultura della sopravvivenza che determina un valore in funzione dei propri bisogni...

LEI
...vendendo l'immagine di soddisfare il bisogno dell'altro!: è la base del commercio, insomma!

MUSICA

SPEAKER
L'atmosfera intorno lega tutto in un sol fascio: lega i rumori coi colori, i colori con le immagini, le immagini con gli odori, gli odori con le parole, le parole con le musiche di fondo, la musica con lo spessore del caldo, il caldo col battito del cuore e il cuore con la sonnolenza, e come abbrutiti quasi sospesi o sospinti percorrono la linea bianca del sole o che è lo stesso della strada di polvere accecante che li porta in albergo fantasma rifugio occidentale per occidentali sprovvedduti camera di decompressione forse necessaria per affrontare perigli inusitati e misteriosi , nascosti là dietro le dune dientro le parole del capo agenzia.

MUSICA

LEI
bèh...ora si parte, suvvìa!...partenza in Toyota, la guida touareg in tenuta da deserto nero, il turbante che riflette e respinge i raggi del sole, il velo davanti la bocca per non inspirare sabbia o aria calda inumidendo con l'acqua o la saliva la tela

LUI
è un filtro necessario per salvaguardare la bocca e i polmoni ...comunque, via, ci alziamo alle sei del mattino per approfittare del fresco ...e col torpore della sonnolenza assapori quel silenzio insolito...che scivola pesante dai pendìi delle montagne..un pensiero e via!

LEI
mentre, ricordi?, alcuni turisti francesi ci seguono in tenuta da mare..erano buffi...perlomeno dall'alto della nostro privilegio di stare lì a lavorare..

LUI
...erano buffi anche perchè onestamente erano vestiti da mare, e, si sa, in quei posti più ti copri e meglio è...chissà che fine hanno fatto poi!

LEI
come sei catastrofico!! poveretti, magari stanno ancora laggiù a cercare un chioschetto con le bibite in pieno deserto! ah!ah!

LUI
...perchè, non ricordi i racconti tragici del vecchio sotto la tenda? come ci redarguiva ..."voi venite qua con leggerezza...ma il deserto non perdona...ha le sue leggi...è vendicativo altrimenti>...e così via ci enumerava i morti assiderati degli ultimi mesi..

LEI
sì sì ricordo quel vecchio saggio, che uomo fiero, pieno di ricordi, anche della guerra contro i francesi, ma... senza malanimo... narrava con voce solenne i massacri perpetrati contro la sua gente...

LUI
e come gli brillavano gli occhi quando ci raccontava invece le prodezze dei suoi, come quella volta che assediarono per giorni un fortino in pieno deserto, e li fecero prigionieri..i francesi..

LEI
... o come quella volta invece che salvarono un gruppo di militari che si era avventurato senza sufficiente scorta d'acqua ..

LUI
l'acqua!! mi fai ricordare quando dopo tre o quattro ore di rimbambimento da macchina che sobbalzava continuamente sulle onde delle piste...prima tappa...sotto il sole cocente...a 360 intorno tutto deserto, piatto, nessuno in vista..eppure...la sorpresa più gradita che si possa avere in quei posti...

LEI
sì, sembrava pazzesco, ma era una vera e propria pozza d'acqua naturale...non ci volevamo credere, che addirittura potevamo farci il bagno dentro, poi!

LUI
immergersi in una polla d'acqua fredda in piena distesa desertica è come avere la sensazione di aver violato qualcosa, che è poi l'acqua stessa, l'acqua intesa come madre e forse più: per l'acqua si può uccidere anche la madre, credo.

LEI
è infatti accudita, difesa, pesata, vezzeggiata, soprattutto pensata. sempre.

LUI
e sempre se ne parla!: quanta ne beviamo, quanta ne portiamo, quanto ce ne serve e fino a dove, e si fanno i calcoli delle ore e delle tappe per abbeverarci dove la mettiamo chi se ne occupa ogni quanto tempo è opportuno fermarsi per dissetarsi, e così via.

LEI
dice il saggio: 'l'acqua è come il destino, non ti abbandona mai e se per caso ti viene a mancare, è destino che muori'..è drastico vivere da quelle parti!! esclusivo..

LUI
ah! il gusto di sollevare nel grembo delle mani, sù, verso le labbra sorsate d'acqua avidamente trattenuta per compiacere il passaggio, palpeggiarla assaporarla lentamente in gola a godere della sua presenza di passaggio così rado.

LEI
è proprio come un rito, quando si beve non puoi fare a meno di offrire a chi ti sta accanto, ma se sai che l'altro ha la sua acqua fai meglio a badare a te stesso e basta, quella è la tua acqua: l'abbiamo imparato subito questo!

LUI
la soddisfazione di immergersi in una polla d'acqua è come una sfida al sole, un segno di superiorità, di dignità riconquistata, di coraggio recuperato e lo spreco dell'acqua dove la trovi abbondante come a Djanet, ricordi, è un gioco che ti puoi permettere, una festa, farsi la doccia con la pompa e avere la soddisfazione di perdere qualcosa, di violare qualche legge, di rattristarsi solo un poco dell'acqua per terra, pozzanghera inutilizzata, ma proprio per questo il piacere di servirsene di superare la vergogna dell'abuso e dello spreco, e sfidare il sole arcigno che prosciuga spazi di vita.

LEI
sei ispirato! e poi via in partenza, la toyota corre veloce sulla pista in direzione Idelès, si tratta di dieci/tredici ore di marcia prevista e forse qualcosa di più

LUI
..dipende dagli impedimenti!

LEI
sì certo.. un guasto al motore, il percorso diverso da quello consueto, cioè una variante di pista, una tempesta di sabbia, la voglia di fermarsi per bere o ammirare le forme montagnose del deserto roccioso, e così via..

LUI
già,..il tempo è direttamente proporzionale allo spazio e quindi alle incognite che esso riserva ed anche i tempi psicologici quindi si dilatano a dismisura, fino a rendere indistinto lo stesso obiettivo del viaggio, nel senso che esso si frammenta o si arricchisce di altri obiettivi secondari imposti dal presente che pure esso è allungato disteso fino a racchiudere in sè un evento completo di inizio e fine

LEI
si diventa in pratica complici del tempo, dove il tempo appunto non è più misura ma dimensione....

LUI
è un esserci! Ogni momento non ha sviluppo lineare bensì circolare, autonomo come l'onda del mare che vive nella sua perenne circolarità e si muove lo stesso nell'acqua con l'acqua sull'acqua...

LEI
questo concetto mi fa ricordare come incontri occasionali in pieno deserto che potrebbero essere banali se avvenisero in un altro contesto, lì sono eventi eccezionali...come, mi ricordo, lo spuntare improvviso di un ragazzo materializzatosi così, da dietro una roccia, correndo, le braccia alzate, e la nostrsa guida si ferma per nulla sorpresa, si salutano, fanno due chiacchiere, come tra amici e si lasciano senza un commento e senza un saluto, quasi fosse un discorso interrotto senza chiusura, suscettibile quindi di essere ripreso un giorno chissà ainshallah!

LUI
sì perchè da quelle parti il saluto è gratificante e di buon auspicio quando ci si incontra, non quando ci si lascia...ecco perchè ogni incontro è caratterizzato quasi da un rituale lunghissimo fatto di 'come stai', 'sto bene', 'come stanno i tuoi', 'stanno bene' o 'cosiì così', 'e ' come stanno i tuoi fratelli, zii, nipoti, parenti, eccetera eccetera, 'stanno bene' cadenzando come una musica misteriosa che decresce decresce man mano di tono fino a spegnersi in un sussurro guardandosi negli occhi calmi sospeso il silenzio per un attimo ad assaporare la religiosità del momento

LEI
in pratica è un doveroso e reciproco messaggio di solidarietà, immersi tutti in una stessa ineluttabile qualità che è poi il deserto e lo stupore è solo nostro di scoprire presenze umane nel vuoto e neanche l'ipotesi di capire da dove venga, che cosa faccia lì dietro l'unica ombra dell'unica roccia e poi magari sapere che non è affatto strano, poichè là dietro le montagne sono accampate famiglie touareg invisibili dalla pista, raggiungibili solo a piedi o su cammello dopo ore e ore di marcia

LUI
e quegli altri due personaggi su cammello? che si profilano da lontano avvicinandosi con una cadenza stile danza, intonata alle curve dolci dei monti e dell'andatura gobbosa dell'animale...cammellando cammellando..

LEI
due touareg bardati a festa. ci si ferma. il saluto, prima l'uno poi l'altro....lunghissimo

LUI
... e poi scoprire che erano parenti della guida nostra e che erano passati di lì non certo per caso, ma per farsi notare, come ci disse sornione la guida

LEI
già, oggetto di consumo per turisti, insomma, gratificarsi della appartenenza ad una tribù, ad un ceppo nobile, a ostentare comunque la propria presenza in un momento storico per loro piuttosto difficile

LUI
beh certo la loro è oggi un presenza fatta di ricordi e basta..delle gloriose e mitiche imprese ...guerrieri disarmati padroni solo del niente che è il deserto

LEI
...e padronissimi di concederglielo gli algerini! sono allettati comunque a sedentarizzarsi in città e trovare lavoro che li spodesti del tutto da una cultura che ha o aveva per fondamento il culto per la libertà!

MUSICA

SCHEDA - Speaker

Il Sahara è la regione desertica più grande del mondo, avendo una superficie quasi uguale a quella dell'Europa e non inferiore agli 8 milioni di chilometri quadrati. Si estende dal Marocco, Algeria, Tunisia fino ad arrivare al Nilo in Egitto, e al di là del fiume, nel deserto della Nubia, e ancora più in là oltre la fossa del mar Rosso, nella lunga ed enorme fascia dei deserti mediorientali, noti con altri nomi ma dipendenti dalle stesse origini e cause. Rispetto alla superficie dell'intero continente africano, che è di 30 milioni di chilomtri quadrati, il Sahara ne ricopre ben il 27 per cento, cioè più di un quarto!
Il deserto del Sahara è il regno della siccità e dell'erosione e, se come primo effetto delle due cause si ha la sparizione dell'acqua alla superficie e il suo inabissarsi negli strati profondi, la riduzione dell'umidità, la morte di quasi tutte le piante e la fuga verso regioni meno desolate di quasi tutti gli animali, per effetto successivo e sempre più grave si ha la denudizione delle rocce, che si spogliano via via dei loro assetti superficiali, spaccate e disgregate dal sole del giorno e dal freddo della notte e smosse poi dal vento in ammassi di scaglie, lastre, pietre, a punte ed orli taglienti. Nella zona delle dune, cioè là dove il lavoro erosivo del clima è giunto a polverizzare la roccia in minutissima sabbia, per effetto del 'simun' o di altri venti, si hanno le dune o 'il mare senz'acqua' degli arabi, una superficie strana e bizzarra, in cui si fanno e si disfano in poche ore i paesaggi collinari più diversi e in cui è arduo procedere, come facile il perdersi.

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