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Generazioni
Z'B'nditt e z' Maria, con le loro nipotine Dora, Bice e Maria. Zi Maria era nata in Brasile prima della Prima Guerra Mondiale, ed era tornata bambina insieme con i genitori. Zi Binditto invece andò in Argentina negli anni '20 e vi ebbe una vita molto fortunosa ed avventurosa, dove fece molti mestieri, dal cuoco, al venditore di dolci, al capesinos.
1958 - Giovannina, Tonino, Zì ‘Ntunetta, Antonietta, Zi Nicola
Zì 'Ntunetta era la seconda moglie di zì Nicola. Lui morì a 95 anni. Era uno dei pochi contadini che leggeva il giornale fin che fu molto vecchio. Era uno dei pochi contadini che leggeva. Da giovane... era stato emigrante negli Stati Uniti -a Newark- insieme a mio nonno, prima della Grande Guerra!
1960. Giovannino, Teresa la nuora di Zì Sabella e Rituccia. Alle loro spalle le ceppe per il fuoco

E. T. Salmon, massimo studioso dei Sanniti annovera Aesernia e Venafrum tra le pochissime città fondate e costruite in pietra in quanto era un popolo strutturato in una società rurale e nomade che preferiva costruire capanne durante i suoi spostamenti. Pare che il primo nucleo fondato dai Sanniti in Isernia sia stato quello ai piedi del colle detto "La Romana", ubicato in una posizione strategica che permetteva di controllare la valle del Volturno e del Biferno.
 

Zì 'Ddul'rata, la nonna con Delfina sua nuora ed i nipoti. Le sorelle Delfina e Anna avevano sposato i fratelli Umberto e Giuseppe, entrambi figli di zì Addolorata e zì Cosimo ed abitavano ammont' alla massaria. Si noti -accanto al mastello di legno- per terra il cavedaro in rame tinto di fuliggine con manico a semicerchio centrale e la conca di rame ancora in uso in quegli anni '60 per lavare i panni e la lana, appesa al chiodo sul muro a sinistra.
Molte delle rappresentazioni sacre e profane ancora vive nella nostra Regione risalgono a tempi remoti e sono legate a riti europei o orientali. Istituiti da Tullo Ostilio, i Satumali, prendevano il via il 17 dicembre e festeggiavano la conclusione del ciclo lavorativo nei campi. Durante il loro svolgimento, veniva sospeso ogni lavoro e si instaurava una fittizia parità fra le varie classi sociali tanto che agli schiavi era concessa la libertà di inveire contro i padroni.
tempi rincorsi
i due Arturo, nonno, nipote e fiasco