A settanta anni dalla loro redazione ecco per la
prima volta in rete i documenti che Galeazzo Ciano
allegava al suo DIARIO

SECONDO COLLOQUIO DI SUMNER WELLES COL DUCE

 

16 marzo1940 - XVIII


Il signor Summer Welles ringrazia il Duce per averlo nuovamente ricevuto e comincia il suo dire facendo presente che non ha trovato a Londra e a Parigi quella intransigenza che si sarebbe aspettata. Ha trovato al contrario uno spirito di moderazione e molta ragionevolezza, quindi buone disposizioni a concludere una lunga e duratura pace. In pari tempo però sottolinea che i due Governi alleati sono pronti a condurre avanti la guerra fino alle estreme conseguenze qualora il conflitto dovesse effettivamente cominciare e non fossero date agli alleati quelle garanzie di sicurezza che sono considerate indispensabili.
A Berlino si è reso conto che il Führer e i suoi collaboratori sono convinti che è obiettivo franco-britannico di distruggere il Reich e il popolo germanico. Ciò non è esatto: a Londra e a Parigi si aspira soltanto ad ottenere delle condizioni di sicurezza per il futuro. Il Duce obietta che da parte degli alleati si è troppe volte cercato di separare il popolo germanico dal regime nazista. Ciò è un assurdo e un errore.
Il Signor Sumner Welles, dopo aver parlato della comprensione che esiste ovunque per gli sforzi fatti dal Duce al fine di preservare la pace nel mondo, dice che è sua opinione che a Londra e a Parigi si sia disposti a raggiungere una pace politica purché vengano date le necessarie garanzie di sicurezza. Sottolinea che egli non è stato incaricato di fare alcuna dichiarazione ma che riporta le sue impressioni. A sua idea, una pace politica potrebbe essere fatta sulle seguenti basi: ricostituzione di uno Stato polacco indipendente, a base nazionale. del quale però dovrebbero ancora venir discussi i confini e la cessione di un accesso libero al mare; un allargamento dell'autonomia e dell'indipendenza concessa alla Boemia e alla Moravia ed infine un plebiscito per l'Austria.
Il Duce domanda se nel suo prossimo incontro col Cancelliere del Reich potrà fargli cenno di queste impressioni personali del signor Sumner Welles. Questi risponde di aver bisogno a tal uopo dell'autorizzazione del Presidente Roosevelt, autorizzazione che cercherà di ottenere telefonicamente.
Il signor Sumner We11es desidera comunque conoscere quali sono le concezioni del Duce circa il sistema di sicurezza che potrebbe venire introdotto in Europa. Il Duce risponde che non è più possibile per l'Europa di tornare alla Società delle Nazioni, giustamente ripudiata anche dagli stessi americani. Egli non crede nemmeno possibile di costituire una Federazione di tutti gli Stati europei. Ritiene invece che l'intesa tra i principali Stati europei potrebbe garantire un periodo di almeno 20 o 25 anni di pace. Se i francesi e i polacchi non avessero sabotato il Patto a Quattro, l'inevitabile dinamismo della Germania sa rebbe stato posto su una via evolutiva. Le richieste di Hitler erano allora molto moderate. Solo un organismo internazionale come quello previsto dal Patto a Quattro potrebbe assicurare all'Europa un periodo di pace durante il quale potrebbe venir decisa la riduzione degli armamenti e concertata la ricostruzione economica del mondo.
Il signor Sumner Welles ripete che egli non ritiene possibile per i Governi Alleati di stipulare alcun accordo con la Germania se prima non è stato trovato un sistema di garanzie che assicuri l'esecuzione dell'accordo.
Il Duce obietta che la questione del prima o del poi è di natura tale da far fallire ogni tentativo di negoziato, dato che le due parti si trovano ai poli opposti. Comunque dice al signor Sumner Welles che qualora dai colloqui del Brennero dovessero risultare nuovi elementi suscettibili di modificare la situazione in Europa, Egli non mancherà di farli conoscere agli interessati e al signor Sumner Welles stesso per la successiva azione da compiere. A conclusione del colloquio il Duce conferma la sua solidarietà politica con la Germania.

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