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GENNAIO 1940
COLLOQUI COL MINISTRO DEGLI ESTERI D'UNGHERIA
Venezia, 6-7 gennaio 1940 - XVIII
Col Conte Csàky abbiamo fatto un giro di orizzonte fermandoci particolarmente
sulle seguenti questioni:
Relazioni russo-magiare. - Ho detto a Csàky che in caso di attacco russo
era per noi impossibile fornirgli aiuti di masse armate se non si è prima
risolta la questione della libertà di passaggio fra l'Italia e l'Ungheria.
Il Conte Csàky mi ha detto che secondo le informazioni ungheresi non
è da prevedere un attacco russo alle frontiere magiare. Anzi tale eventualità
sarebbe da escludere. Comunque, date le prove fatte dalle forze russe in Finlandia,
il Governo ungherese si sente in condizioni di contenere qualsiasi attacco russo
purché aiutato con armi ed eventualmente specialisti.
Relazioni romeno-magiare. - Ho esposto al Conte Csàky il giudizio italiano
sulla situazione e ne ho avuto la seguente risposta: L'Ungheria non può
fare un accordo con la Romania che non le dia soddisfazione completa. Con ciò
intende la cessione totale della Transilvania fino ai Carpazi. Dalle carte allegate
risulta il programnna massimo e il programma minimo delle rivendicazioni ungheresi.
Il programma massimo contempla 78.000 chilometri quadrati con un totale di 4
milioni 200 mila abitanti di cui, in base alle stesse statistiche ungheresi,
solo il 37% magiari, il 50% romeni e circa il 10% tedeschi. Il programma minimo
contempla invece la cessione di un territorio di 50.000 chilometri quadrati
con una popolazione di 2 milioni 700 mila abitanti, della quale ungheresi e
romeni farebbero parte con una percentuale presso a poco identica.
Csàky dice che qualsiasi accordo con la Romania che non comportasse tali
cessioni territoriali determinerebbe la rivolta in Ungheria e nessun Governo
sarebbe capace di imporlo al Paese. Però il Governo ungherese si rende
conto delle necessità del momento ed è pronto a rinviare ad epoca
piú propizia la resa dei conti con la Romania. Attualmente non farà
niente che possa indebolire la resistenza romena nei confronti della Russia.
Pertanto il Conte Csàky mi ha pregato di far sapere ai romeni quanto
segue.
Se la Russia attaccherà la Romania, e la Romania resisterà con
le armi in pugno, l'Ungheria terrà nei confronti della Romania un atteggiamento
di benevola neutralità. L'Ungheria interverrebbe invece immediatamente
qualora dovesse verificarsi una delle tre seguenti ipotesi:
1. Massacro delle minoranze;
2. rivoluzione bolscevica in Romania;
3. cessione da parte della Romania di territori nazionali alla Russia e alla
Bulgaria senza combattere. Csàky ha aggiunto che anche in tale eventualità
niente sarà fatto senza previa consultazione e intesa con l'Italia.
Dalle dichiarazioni di Csàky ho riportato la convinzione che gli ungheresi
continuano e continueranno a minacciare i romeni, ma che non faranno nulla di
concreto e non prenderanno nessuna iniziativa militare se non quando saranno
certi di non trovare di fronte una resistenza armata nemica.
Croazia. - Il Conte Csciky ha espresso le sue preoccupazioni per l'azione italiana
in Croazia. Secondo notizie a lui pervenute - dice da Macek - l'Italia starebbe
preparando dei movimenti in Croazia. Sempre secondo tali notizie l'Italia sarebbe
in Croazia molto impopolare. Anche la propaganda delle democrazie sarebbe valsa
a determinare una tale impopolarità. A giudizio di Csàky il popolo
croato desidererebbe costituirsi in Stato indipendente orientandosi piuttosto
sull'Ungheria. Comunque egli teme che una qualsiasi azione italiana in Croazia
valga a portare l'incendio nei Balcani ed a compromettere la stessa situazione
dell'Ungheria. Pertanto prega di voler soprassedere ad ogni nostra iniziativa.
Ho risposto che per quanto noi in Croazia si possa contare sulla simpatia delle
larghe masse popolari e per quanto ci sia noto nei suoi particolari il forte
movimento separatista di Zagabria, pur tuttavia non svolgiamo e non intendiamo
svolgere allo stato degli atti un'azione intesa a turbare il mantenimento della
pace in quel settore. Dovevo però sottolineare che l'Italia non poteva
rimanere indifferente di fronte al pericolo di una affermazione bolscevica in
Jugoslavia e particolarmente in Croazia. In una tale eventualità ci riservavamo
la piú ampia libertà di azione. In modo preciso ho riaffermato
che - in qualsiasi caso - l'Italia considera la Croazia, la Dalmazia e le zone
adiacenti come facenti parte della sua sfera di interessi vitali nella quale
non ammette interferenze di terzi Stati.
Relazioni con la Germania. - Ho spiegato al Conte Csàky la situazione
esatta delle nostre relazioni con la Germania, della quale però era già
al corrente attraverso le informazioni ricevute dal suo Ministro a Roma. Egli
concorda appieno col nostro punto di vista e sul nostro atteggiamento.
Per quanto riguarda l'Ungheria, le relazioni con la Germania si mantengono corrette,
pure esistendo tuttavia nell'opinione pubblica una corrente di fortissima ostilità
- non ignorata a Berlino - contro il Reich. Csàky riconosce che la pressione
tedesca si è fatta piú leggera in questi ultimi tempi, ma ciò
non è valso ad attenuare i forti sospetti che esistono nel popolo magiaro
circa i reali intendimenti di Hitler.
Relazioni con le democrazie. - Poche relazioni con la Francia; piú intense
e cordiali le relazioni con Londra. Anche a Budapest in questi giorni è
stato realizzato un accordo di carattere commerciale diretto a diminuire le
difficoltà causate dall'applicazione del blocco.
Concludendo, il Conte Csàky ha ripetuto che l'Ungheria intende agire
in strettissimo accordo con l'Italia, dando la sensazione sia in Germania sia
nel resto del mondo che l'Ungheria rappresenta una forza che può essere
manovrata unicamente da Roma. A tal fine, ed anche per ragioni di carattere
interno ungherese, ha rinnovato la preghiera a nome del Reggente di una mia
visita a Budapest nella prossima primavera; il Reggente tiene molto a dare l'impressione
precisa al Paese ed all'estero della continuità di contatti e quasi di
direttive provenienti da Roma.
A proposito dei rapporti italo-magiari il Conte Csàky ha parlato di altre
questioni sulle quali mi riservo riferire verbalmente.
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webmaster Fabio D'Alfonso