A settanta anni dalla loro redazione ecco per la
prima volta in rete i documenti che Galeazzo Ciano
allegava al suo DIARIO


 

COLLOQUIO CON L'AMBASCIATORE POLACCO WYSOCKI

 

Roma, 13 dicembre 1937 - XVI

L'Ambasciatore Wysocki è venuto a comunicarmi d'ordine del suo Governo l'andamento ed i risultati dei colloqui Delbos-Beck. Ha cominciato col dirmi che la visita del Ministro degli Esteri francese non ha valso se non a marcare più nettamente le differenze che esistono tra la Polonia e la Francia nel giudizio della situazione internazionale e delle vie da seguire. Delbos si è mostrato particolarmente attaccato al sistema della sicurezza collettiva ed è fiducioso nell'azione della Lega, senza peraltro fare pressioni su Beck, il quale invece ha riaffermato la fiducia polacca nelle trattative e nei patti bilaterali.
Le conversazioni si sono portate anche sulle relazioni fra la Polonia e la Cecoslovacchia, ma Beck ha fatto capire all'interlocutore che tale problema era, a suo avviso, da trattarsi direttamente tra i due Paesi interessati senza intervento di terze Potenze. Per quanto concerne le relazioni tra Polonia e Russia, il Ministro degli Esteri polacco ha detto che, pur senza aderire al Patto anticomunista, la Polonia non intende modificare le sue relazioni nei riguardi dei Sovieti: relazioni improntate a riserbo e freddezza.
La questione coloniale è stata incidentalmente toccata soltanto nell'ultima parte delle conversazioni. Nessuna richiesta territoriale è stata avanzata. Beck si è limitato a far presente che nel caso di revisione del problema coloniale la Polonia intende far valere il suo bisogno di materie prime.
Fin qui la comunicazione del suo Governo. A titolo personale l'Ambasciatore di Polonia, che porta spesso il nastrino della Legion d'Onore e trascorre le sue vacanze in Francia, ha aggiunto che Delbos, secondo quanto a lui risultava da informazioni private, aveva lasciato in Polonia una buona impressione.




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