A settanta anni dalla loro redazione ecco per la
prima volta in rete i documenti che Galeazzo Ciano
allegava al suo DIARIO



VIAGGIO A BERLINO

 

Col ministro von Neurath abbiamo riesaminato i vari punti del Protocollo e abbiamo espresso successivamente i nostri punti di vista sulle varie questioni.

Locarno. - Neurath ed io abbiamo confermato di tenerci in contatto per l'avvenire come per il passato, avendo riscontrato ancora una volta una identità di vedute su tale questione. La Germania - secondo quanto dichiarava von Neurath - non è disposta ad accettare Patti tripartiti, né ad ammettere una situazione risultante dalla somma della vecchia Locarno piú un Patto aereo tripartito anglo-franco-tedesco. Inoltre non intende che tra la nuova Locarno, la situazione orientale e il Covenant della Società delle Nazioni esistano rapporti di sorta.
Concordiamo nel giudicare inutile ai nostri fini il recente atteggiamento belga: anche la Germania farà conoscere tale suo giudizio a Bruxelles.
La discussione della eventualità di un Patto occidentale ha portato il Ministro tedesco e me ad esaminare i rapporti dei nostri due Paesi con l'Inghilterra. Ho detto a Neurath che noi non facevamo né intendevamo fare una politica antibritannica, ma dovevamo registrare le attività che gli inglesi svolgono contro di noi. Se l'Inghilterra continua in tale sua politica, noi siamo decisi a fronteggiarla, e la necessaria preparazione è già in atto. Neurath mi ha detto che concorda assolutamente con noi nel ritenere che l'Inghilterra cerca di svolgere una politica di accerchiamento contro l'Italia. Ma la politica dell'Inghilterra, anche nei riguardi della Germania, è tutt'altro che chiara ed amichevole. Neurath non si è mai fatto illusioni su questo punto: egli sa che l'Inghilterra guarda la Germania nazista con animo ostile.
Ho ritenuto allora opportuno di dirgli che sono in nostro possesso alcuni documenti (che, d'ordine del Duce, rimetterò direttamente al Führer), i quali provano in forma definitiva le intenzioni della Gran Bretagna verso la Germania. Neurath mi ha detto che è ben lieto che tali documenti vadano nelle mani del Führer, il quale potrà piú tranquillamente abbandonare quei residui di illusioni creatigli da Ribbentrop, secondo le quali l'Inghilterra avrebbe voluto fare una politica di amicizia e di collaborazione sincera con la Germania. Ma anche il Führer in questi ultimi tempi ha avuto modo di rendersi conto di come le previsioni di Ribbentrop fossero fallaci.

Società delle Nazioni. - Tanto Neurath che io confermiamo appieno quanto risulta dal relativo accordo contenuto nel Protocollo. Dico a von Neurath che la nostra decisione di rimanere alla S.d.N. è tutt'altro che definitiva: a suo tempo, ed essendosi verificati alcuni eventi di polizia militare in Abissinia, noi riesamineremo la nostra posizione verso Ginevra. Neurath ne prende atto, ma per parte sua non insiste per una nostra uscita immediata, dato che noi, essendo ancora membri della S.d.N., abbiamo la possibilità di svolgervi, se del caso, un'opera di sabotaggio utile ai comuni fini.

Comunismo. - Si conferma quanto risulta dal Protocollo.

Spagna. - Neurath comunica l'intenzione del Governo tedesco di procedere al riconoscimento del Governo franchista subito dopo l'occupazione di Madrid. Concordo.
Domando a Neurath cosa gli risulti circa la situazione militare delle forze rivoluzionarie. Egli non ha notizie precise, ma ritiene che si attraversi una critica fase di stasi. Gli dico che tale è anche l'opinione nostra e che il Duce mi ha incaricato, a questo proposito, di dire al Führer che egli intende compiere uno sforzo militare decisivo per determinare il tracollo del Governo di Madrid. Desidera sapere se il Führer è pronto ad associarsi a tale azione. Per parte nostra, oltre alle nuove forze aeree, che manderemo, possiamo anche fornire due sottomarini sufficienti a liberare il mare dalle forze dei rossi.
Neurath mi dice che certamente il Führer concorderà; comunque la questione verrà definita durante il colloquio a Berchtesgaden. Tra me e Neurath rimangono fissati nei riguardi della Spagna i tre seguenti punti:
1. sforzo militare immediato e comune;
2. riconoscimento dopo l'occupazione di Madrid;
3. azione comune, che verrà definita a suo tempo, per impedire il determinarsi e il consolidarsi di uno Stato catalano.

Austria. - Confermiamo quanto risulta dal Protocollo.
Neurath esprime la sua soddisfazione per i recenti avvenimenti che hanno comportato il consolidamento totalitario della posizione di Schuschnigg. Mi associo pienamente a quanto egli dice.

Gli domando quali siano le intenzioni del Governo tedesco circa la elevazione di quella Rappresentanza al rango di Ambasciata. Neurath risponde che egli è contrario alla cosa, che ha dato istruzioni in tal senso a veri Papen, ma teme che quest'ultimo sia riuscito a carpire al Führer - il quale non attribuisce molta importanza a questa questione tecnica specifica - il permesso di avanzare la proposta a Vienna.
Gli dico che anche noi siamo contrari. Comunque rimaniamo d'accordo che, qualora si dovesse arrivare alla elevazione delle Legazioni al rango di Ambasciate, si procederebbe di piena intesa e si adotterebbe il provvedimento lo stesso giorno.

Politica economica generale. - Spiego a Neurath le ragioni che ci hanno indotto alla svalutazione. Neurath dichiara di rendersi esattamente conto e dice che il Governo del Reich non ha svalutato adesso per speciali ragioni contingenti, ma che si dispone a farlo non appena tali ragioni saranno cessate.

Collaborazione economica nel Bacino danubiano. - Confermiamo quanto risulta dal Protocollo circa l'opportunità di lasciare definire dagli organi tecnici - però al piú presto - la forma e i limiti di tale collaborazione.
L'argomento induce a compiere un rapido esame dei rapporti politici coi vari Stati balcanici. Ci soffermiamo particolarmente sui rapporti con la Jugoslavia e Neurath, registrando la recente détente tra Roma e Belgrado, mi dice che sarebbe nostro interesse di stabilire al più presto buone relazioni con la Jugoslavia per due ragioni: una prima, di interesse comune, relativa all'opportunità di rafforzare mediante l'adesione jugoslava il barrage al comunismo; una seconda, di interesse particolarmente italiano relativa ai vantaggi, di sottrarre Belgrado all'influenza britannica, dato che al Governo del Reich risulta in forma sicura che gli inglesi tendono a crearsi una piattaforma di amicizia in Jugoslavia per assicurarsi le basi dalmate in caso di conflitto e per completare il tentativo di accerchiamento anti-italiano.
Rispondo a Neurath che fra noi e la Jugoslavia non esiste alcuna seria ragione di dissenso e che è pertanto nostra intenzione di raggiungere una intesa.
Per quanto concerne poi la Romania, Neurath dice che, una volta stabilito l'accordo con Belgrado, essa dovrà inesorabilmente avvicinarsi a noi.
Neurath dice infine che gli albanesi gli hanno fatto reiteratamente conoscere il desiderio di re Zog di stabilire una Legazione a Berlino. Il Governo tedesco vorrebbe conoscere il parere italiano in merito. Rispondo che in principio nulla osta e che mi riservo di fargli conoscere eventuali osservazioni in merito.

Abissinia. - Si conferma quanto risulta dal Protocollo e dico a Neurath che, per quanto riguarda i danni subiti dai cittadini tedeschi in Etiopia, egli può farmi pervenire una lista. Mi interesserò affinché il Viceré sul posto provveda a tacitare i danneggiati con provvedimenti di grazia.

Manciukuò. - Neurath dice che il Führer desidera di venire al riconoscimento del Manciukuò ma che egli intenderebbe ritardare di qualche tempo tale gesto per non compromettere alcuni contingenti interessi economici tedeschi in Cina. Tra la Germania e il Giappone si sono però stabilite relazioni di stretta collaborazione e, in via del tutto riservata, mi comunica che tra breve si procederà alla firma di due Protocolli: uno pubblico, contenente una intesa antibolscevica, e un secondo, segreto, contenente la clausola della favorevole neutralità in qualsiasi evenienza.
Per quanto ci concerne, nulla osta da parte tedesca a che noi si proceda al riconoscimento del Manciukuò in cambio del riconoscimento dell'Impero etiopico: anzi Neurath ritiene che un tale avvenimento potrà essere utile ed opportuno.
Neurath esprime infine il desiderio di raggiungere tra l'Italia e la Germania un accordo culturale. Dò l'adesione di massima e si rimane intesi che tra breve si inizieranno le conversazíoni relative.

Di comune accordo, Neurath ed io, rinviamo al giorno successivo la firma dei Protocolli, riservandoci inoltre di concordare le dichiarazioni alla stampa e le comunicazioni da fare al corpo diplomatico.
In linea di massima riteniamo non opportuno dichiarare che si è proceduto alla firma di un Protocollo. Ciò darebbe la stura a troppe arbitrarie ipotesi. Converrà però dire che gli argomenti dei nostri colloqui sono stati consacrati in apposito processo verbale firmato dalle due parti.

Il colloquio, al quale Neurath ha tenuto a dare il carattere di una assoluta e, vorrei dire quasi, eccezionalmente marcata cordialità, si è protratto dalle ore 11,20 alle ore 13,5.




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