A settanta anni dalla loro redazione ecco per la
prima volta in rete i documenti che Galeazzo Ciano
allegava al suo DIARIO




LA PROPOSTA FRANCESE

 

Roma, 14 agosto 1936-XIV

Ho ricevuto l'Ambasciatore di Francia il quale mi ha detto che il suo Governo lo aveva incaricato di comunicarci l'accordo di massima alla proposta da noi avanzata di impedire le sottoscrizioni e il reclutamento di volontari per la Spagna. Tale adesione era però platonica ín quanto, col pretesto che sarebbe stato troppo lungo fare accettare anchc agli altri Governi la nostra formula, il Governo francese proponeva quanto segue:
a) l'adozione della dichiarazione di "non intervento" come prospettata dalla Francia;
b) l'Italia avrebbe aggiunto unilateralmente che manteneva la sua richiesta per la proibizione di sottoscrizioni e di reclutamento di volontari;
c) il Ministro degli Esteri francese avrebbe fatto sapere verbalmente al nostro Ambasciatore che la Francia concordava con lui sull'opportunítà di non inviare né uomini né danaro in Spagna. Ho risposto all'Ambasciatore che tale proposta francese ci pareva assolutamente inaccettabile. Mediante essa si cercava di trasformare in una pura e semplice raccomandazione unilaterale quella che era stata una nostra richiesta formale, raccomandazione che poi, mentre legava le mani all'Italia e forse parzialmente alla Francia, lasciava del tutto liberi altri paesi che sono stati, quale l'U.R.S.S., i principali iniziatori di sottoscrizioni e di azioni collettive e popolari in favore del Governo rosso di Madrid.
Ho detto all'Ambascatore di Francia che avrei fatto conoscere al Duce quanto egli mi comunicava, ma che comunque sentivo il dovere fin da adesso di fargli tutte le mie riserve sull'accettabilità della proposta francese. Ho aggiunto che, mentre noi, rinunciando ad insistere sulla limitazione delle campagne di stampa, di radio, e sulla proibizione di pubbliche riunioni avevamo fatto molti passi innanzi per incontrarci con la proposta francese, mi pareva che d'altro lato, invece, si rimanesse fermi sulle posizioni e che non si facesse niente per favorire un accordo con noi.
In fine della conversazione gli ho parlato anche della necessità di rimettere subito in libertà il nostro velivolo atterrato al Marocco.
L'Ambasciatore di Francia mi ha assicurato del suo intervento a Parigi.

 



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