A settanta anni dalla loro redazione ecco per la
prima volta in rete i documenti che Galeazzo Ciano
allegava al suo DIARIO





COLLOQUIO CON L'AMBASCIATORE DI FRANCIA


Roma, 7 agosto 1936-XIV

L'Ambasciatore di Francia mi ha questa mattina rimesso il progetto di dichiarazione che dovrebbe impegnare i Governi firmatari a mantenere la neutralità nei confronti della Spagna. Mi ha detto che dovrebbero fin da un primo momento aderire a tale progetto sei Paesi e cioè: Francia, Italia, Inghilterra, Germania, Portogallo e Russia.
Per quanto concerne i quesiti fatti da noi nella nostra risposta, l'Ambasciatore mi ha detto che praticamente í punti 3 e 4 trovavano già la loro risposta nel progetto di dichiarazione, e che comunque il Governo francese era pronto ad esaminare ogni modifica o suggerimento che potesse venire da parte del Governo fascista. Per quanto concerne invece il punto 2°, l'Ambasciatore ha detto "che il Governo francese non disconosce l'importanza delle manifestazioni di solidarietà morale di cui il Governo fascista si preoccupa: ma osserva però che tali manifestazioni si producono nei due sensi e che pare difficile considerarle in una dichiarazione che ha e deve avere un carattere essenzialmente pratico."
Ho detto all'Ambasciatore che facevo le piú ampie riserve su questa sua risposta la quale non veniva a far conoscere il preciso punto di vista sulla questione sottoposta dal Governo fascista al Governo francese. La risposta che egli mi dava eludeva praticamente lo scopo della nostra domanda: quello cioè di procedere a un disarmo degli spiriti considerato da noi altrettanto e forse piú necessario dell'embargo sulle armi. Premesse queste riserve, ho detto che avrei fatto conoscere al Duce quanto precede e avrei dato una risposta appena possibile.

 




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