A settanta anni dalla loro redazione ecco per la
prima volta in rete i documenti che Galeazzo Ciano
allegava al suo DIARIO





TELEGRAMMI CIFRATI

 

Roma, 30 luglio 1936 - XIV

L'Incaricato di Affari di Gran Bretagna ha protestato per la richiesta fatta dal Maresciallo Graziani alle Legazioni straniere di depositare i cifrari agli uffici postali ed ha insistito perché alle Rappresentanze in Addis Abeba venga concessa la facoltà di telegrafare in cifra, facoltà universalmente riconosciuta alle Rappresentanze diplomatiche e consolari in qualsiasi paese del mondo.
D'accordo con Lessona, ho risposto a Ingram che istruzioni venivano inviate a Graziani nel senso di lasciare che le Rappresentanze straniere telegrafassero ai loro Governi, e soltanto ai loro Governi in cifra, per tramite della stazione radiotelegrafica italiana. Ho colto l'occasione allora per far presente a Ingram quanto avevo già detto ieri sera all'ambasciatore di Francia circa il pericolo e il danno per noi e per la situazione generale rappresentati dalla permanenza delle Legazioni e delle guardie straniere in Addis Abeba.
Ingram ha preso atto della mia esposizione e mi ha detto che telegraferà al suo Governo subito. In via di schiarimento mi ha chiesto se una eventuale trasformazione della Legazione britannica in Consolato Generale sarebbe da noi definita un gesto di riconoscimento.
Gli ho risposto che evidentemente avremmo gradito questa soluzione, ma che non avremmo dato interpretazione diversa da quella che lo stesso Governo d'Inghilterra avrebbe eventualmente voluto attribuirvi.




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