Archiviopoesia - poetry

 

SPAZZATURE
di Annibale Vacca
1993








AMAZZONIA

Bradipo morente
il bosco
piange
la sua linfa
desolato.
Palude tronca.
Vacche
da arcieri
abbattute
come alberi millenari:
la scorza è sanguigna.
Biodiversità d'azzurri
escavatori
dal becco macchinoso
orientati verso il cielo.
Renne. Oleodotti
affamati
oppressi dalla neve.
Ed affetti spettacolari
incisi
in un plastico pianto.

oOo

MOSTRUOSITA'

Cannibale il ferro
vaga tra mani
azzurre
ed azzanna
assassino
un volto
infreddolito.
La testa
impomatata
del boia
repelle.
In frigorifero:
v'è l'acre odore
torturatore
di coscienze portatili.
Nerboruto,
il giorno
bambino
conduce
le vittime
a cibarsi
di uteri
odorosi.
E' il boia
l'unico uomo
che sa bere
alla fonte
di ogni tragedia.

oOo

GOLF

Desertificazioni
azzurrate
maleodoranti.
Facce di pesci
tra merda
e fogne nel villaggio
ostrogoto. Fiom!
Ffffffffffffffffffff!
Il pasto è condito
nel fuoco
di un Kuwait beduino
rinselvatichito.

oOo

DISPERSI

Arrivammo sull'infinito
obitorio della tangente,
il campanello dorato
urlante!
Sirene con prua
sbudellata.
Mister Aids
avrebbe consigliato
un virus bancario
al figlio prediletto,
se già infetto
dello stesso difetto:
Sonanti
marenghi
dal tocco germicida
usa... con ricchezza.

oOo

EFFICACIA

Di fronte a codesta
schifezza
non porto
il rimorso
dentro ma
un affilatoio
del costume.
Squartato
il cappello
i pagliacci,
mettono in fuga
il pus
ch'è nel ricordo.

oOo

RITO

Topi e nespole.
Amore e frutta
datteri e plebaglia
di noce moscata.
Terre d'aereoplani,
motoscafi rozzi
e giorni conditi
in salsa di reggipetto.
Per le strade
il mio cuore
non troverà riposo.
 

TANG

Le bustarelle
farcite
di zappingcommand
ministeriali
sono regolate
da sensali
a zonzo.
Rubo,
è il modo più facile
per ingannare
i sogni.

oOo

DOVE

Dove l'adolescenza!
Dove l'infanzia!
Triste evanescenza
nella stanza. Dolore.
Malescenza. Mesta
giovinezza d'incoscienza.
Bestialità imbarazzante.
in attesa di un evento.

oOo

SSSSSSSSS!

Giunse feroce
la cruda pietà
delle cantanti
morte, rasate
al suono
dell'orchestra.
Muto
correva
il freddo.

oOo

ELUSIONE

La tigre e il suo fulmine
batte le fronde
impazienti
dell'ombra;
distesa è la roccia
rigata di lacrime.
Fulmine
è la tigre,
che ride
in un palmo di tenebre.
Aironi
superbi
dentro lordure
mercantili.
Golosa
è l'ambigua
miseria
della conoscenza.

oOo

LONTANANZE

Maori la donna
maora che affonda
il turgore negli ori
dei corpi
bagnati ramati
confitti in lattine
smaltate schiumose
burrose inesperte
già spose.
In grida, per terra
smarrì la sua verginità
il portafoglio abbandonato.

oOo

LISTA DI NOZZE

Comprò
la vita a leasing
una regina
con la parrucca promiscua
di deflorate cose
poco onorevoli.
Beirut, Montecitorio.
Intanto la porta
nunziale
è chiusa:
intimità del voto.

oOo

FRUSTRAZIONI

Il sole è affaccendato
nei giorni di armistizio.

Caldo. Pippo Baudo
ci travolge dalla televisione
...perché? se è solo estate!

oOo

BUIO

Tempeste magnetiche.
Raggi cosmici.
Afelio a ridosso
di stelle.
E Venere è spoglia.
e ti punge
su la fulminea riva.
Assenza di acque. E fu luce.

oOo

FORSE

Ingannare
qualcuno?
Si. Il tiepido
vento
che spira
come le ore
che passano
nella carne.

Ingannare
gli uomini
minuti,
gli ultimi
colori
stranieri
che sputano
rabbia.

oOo

POLITICA

Il mio paese
ricordo. Il cane
di Tullio che tirava
per capezza
il ciuco -sotto il carretto-
ogni volta
che il padrone
cercava di caricarlo
di soma. Proprio all'istante
infatti
il cane
dava uno strattone
e l'uomo
cadeva per terra
con tutto l'erba addosso,
bestemmiando.
Si vociferava
che il cane
bastardo
avesse letto Marx!

oOo

ABITARE

Non è la chiesa che offre
un rapporto
irreale con lo spazio?
I volumi ci rapiscono
per dare proprietà umana
al magico territorio
ch'è degli uccelli;
delle zanzare timide
all'imbrunire, dei pipistrelli
che fanno la pipì su dei rastrelli
taglienti d'oro.

Vespero.
Nelle case i figli stanchi,
racchiusi in camere di cemento
ardiscono all'inviolato
respiro del cielo.
Tra gli scuri delle finestre
luminarie cadmio argento.
Sulla navata, eccolo, un falco!
ma il suo vento
non consola i peccatori
tantomeno le ginocchia
appecundrite sul mosaico.
Dinanzi alla superba cuspide
del volo neppure la tristezza
s'innamora del Cristo abbattuto.
Sulle pareti, la croce. E' uncinata!

oOo

LIMITE

Ingannare
gli uomini
che smarriscono
la strada il marciapiedi
il giorno il candelabro
la noia l'occhio
l'ombelico...
mentre tu mi feristi
le palpebre. Porgevo,
alla pasticceria,
naufraga
l'angoscia
di una dolcezza
ancora sigillata.
Dov'è il limite?
Sotto la terra che dorme,
o nella coscienza
che mi urla dentro
ogni mattino più lieve?

oOo

TIMIDEZZA

Nel mondo quieto
segnato dal laccio
gentile della notte
anche la maschera
del mio cuore
si nasconde.

Le grida
apostrofate
dal silenzio, odo.
Ma fintanto che la luce
è impercettibile
sol tu, amore,
fai parte
del notturno.

oOo

FILO

Socrate fu il primo
a disegnare
una gigantografia
del pensiero.
Questo giorno
l'ultimo a scalfire
la quiete della mia nullità!

oOo

SAPERE

Le fornaci
aperte
di fronte
alla scuola.
Durata.
Dorata.
Depurata.
Purezza.

oOo

LOCOMOTIVA

Ti accorgi neppure di sentire
il vuoto lungo questa periferia
dove una fioca luce è spinta
fra i tetti e dove le cime intagliano
quadrati di azzurro in mosaico
a forma di conchiglie.
I sacchi d'immondizia
ignari del mio sguardo
mandano il puzzo
di un gatto morto.
La merda si davvero
fa comprendere
le idee astratte
che si ramificano per dimenticanza!
Bianco e nero
il treno dai piccoli vagoni
ha  lo stesso odore.
Finestrini aperti...
così lontani.
Fluire di spazi in cerca dei binari
e sul volto, le case.
Nomade, il  campo seduci
tu bestia locomotiva col tuo
cuneo di fuoco; ma perché
non bruci i sacchi d'immondizia
che ancora invadono le strade?
perché rincorri il mondo?
Traffico di di desideri
v'è oltre lo sferragliare
dei binari. Il cielo
di cemento ha la soglia.

oOo
RIMANDO

Tutte le parole fecondate
sono giunte in ritardo
sulla bocca;
le scalfisce
un vento fiorito:
il respiro
non ancora spezzato
sull'ultima coppa
nella quale si racchiude
la nostra felicità.

oOo

FINE

Treppete treppete
si culla
il tempo.

L'amore
detesto,
chi amo?

Occidente mi condusse
alle orme di Cronos.
La notte fuggiva
tranquilla
impietosa,
sol lei poté uccidere.

oOo

EPIDEMIA

Tutti donano pietà
e sperma alle dolci puttane
lascive più delle proprie mogli,
che offrono ai corpi il sussurro
degli uccelli senza nido.
La vita le riscopre queste
cicliste passeggiatrici
della voluttà sessomane.
Tra famiglia e cuore
loro creano proseliti,
con lealtà di un vizio.
Il loro nome ingiustamente
travolto dal sozzume!
quasi che uomo e donna
fossero un gigantesco
porco che grugnisce
sul tragico del godibile.

oOo

INUTILITA'

Balcone senza
strada. Auto
rimosse. Veloce
un capo stende
lenzuola dentro
il fumo,
al di là
della finestra.
Chiome.
Capelli di senso.
Gesti di ombre
le cui guerre
vivono altrove!

oOo

IPOTESI

"Venere
morsit
acerbo"
parafraso
il 'funere'.

Inquietudine
e sollievo
di abitare
sul mare.
Non si può
abdicare
a se stessi,
nemmeno
col suicidio!

oOo

SPECCHIO

Malinconia
fra tutte
queste urla
che irridono
il silenzio;
corrode
la coscienza
il pazzo
dentro
i suoi bastioni
di pece...

oOo

GRIGIO

Odo la sera,
quei rigurgiti
sonagli
d'un volto astuto
che ti guarda.
Sono vivo.
Dimentico
per noia la volontà
delle tenebre, volutamente.

oOo
VITA

La catena
volatile
di quella
gru
corre
senza
posa.
Cielo
di ferro.
L'anima
è a forma
di chiodi.

oOo

STRANIERO

L'emigrazione
è oscura
goffa
viziata
dal cammino
incredibile...
Giallo. Rosso.
Biondo. Meticcio.
Nero. Chiunque
si fa ospite,
ingrato
dell'avvelenatore.

oOo

IMPIEGATI

Passano
le donne
accanto,
generose
di profumo
e di miele.
Si chiude
l'opera
con impudiche
imprese!

oOo

FORZE

Una bimba
Stefania
che inventa
parole
trafitte
di storia
per bimbo
già uomo
già donna
più vasto
del cuore.
Dormitorio.
E' la notte
questo sacro
miracolo
che nasce
sul corpo
di una ladra
di briglie
ove stupìta res
cogitans
diventa
extensa.
Grida
cavaliere
dall'alto
di una torre
un monologo
al deserto.

oOo

GELIDITA'

Luna.
Superficie
metallica
d'acqua.
Un sogno
è caduto
dove si fonda
il mare.

oOo

FUGA

Uccisore. Il tempo. Uccisore
di tutte le mie pene.
La montagna
slabbrata
ha giustiziato
mia madre.
M'inchino
per non biasimare Dio.

oOo

AUTUNNO

D'amore
'l gran seme
che porta
fortuna
raggiunse
la terra
e divenne
Simona.

oOo

ASCOLTO MAGICO

Ancor trafisse
il cigno
amorata
giovinezza.
Coprì le foglie
del piccolo
cerchio
congelato.
Qui l'inganno
è la corda
stretta
che immpicca
l'attesa.

oOo

SILENZIO

Guarda
e taci.
Anche
l'ombra
delle
parole
oscure
accendono
fuochi.

oOo
RIMORSI

Tristi
capelli
di donna
che fu bella.
Ancora
ti spogli, dolce
ogni sera e vanti
le tue forme
nel vento,
alla finestra.
La felicità
degli anziani.
Felicità
vecchia
degli umani.

oOo

FUORI

In-coscienti
in-validi
in-convenienti.
Esacerbati
guardati
impiegati.
Bei tempi
non ancora
tornati.
Ecco si immagina
tutto -in-
famiglia disgraziata
di parole!

oOo

VOLERE

Nel vuoto
cosmo
in media
v'è solo
un atomo
ogni
centimetro
cubo.
Eppure
tanta
sublime
solitudine
origina
stelle!

oOo

DISATTENZIONE

Avevo cercato
in te un essere
umano, quando
ho avuto
bisogno
di un essere
umano.
Avevo cercato!
Brivido freddo
mi ha percorso
il corpo tutto.
Avevo cercato.
Nulla è rimasto.

oOo

GIAH!

Sono duemila
anni! Da che
cosa? Dalla
semplice
nascita
di un uomo.
E' follia.
E' meraviglia!

oOo

CERCHIO

In che potremmo racchiudere
l'infinito se forma
appena due sorgenti
per i tuoi occhi dal fuoco
dissanguati. Mani.
Capelli,
rovi
e graffi cupi, lacrime
corrotte. Ginestre
coperte da lubrichi
rimpianti.

oOo
MUTUO

Rendere
l'idea.
L'ultimo bacio è sinistro

oOo

DUBBIO

Pensò che il lupo
feroce ringhiante
fra le mani fosse
suo padre. E lo
addomesticò.
Ma lui
restò soltanto
un lupo.

oOo

FELICITA'

Sul corpo:
femminei
capelli
d'amore.

oOo

INCERTO

A volte
anche il più feroce
pazzo
pare un pozzo
di pietà
e d'incoscienza.

oOo
SONNO

Lubrico il corpo
si distende
sul ceppo.
E canta favole
per orfanotrofi
incalliti.

oOo

COLESTEROLO

Fu certo così imprevedibile
immaginare gli imputati
uccisi dalla pinguedine.
I cuori impeciati dal grasso.
Difficile sforzo dei palpiti
costretti a subire i contraccolpi
della logica bellezza longilinea.
Arterie. Vene.
Buio strappato alle molecole.

oOo

SOSTA

Alla buona sorte prima
o poi vien naturale sempre
inchinarsi e pregare
con fede. Bisogna
patteggiare con il più forte!
inchinandoci,
il conforto è sempre terribile.

oOo

SGOMENTO

Eternamente bambini
tutti questi perché,
poi l'angoscia consola...
gli eternamente adulti.
Olmi potati da linfa che cola
più muta. Severo acquitrino rode
come un tarlo.
Meglio
coltivare confini brulli
in questo assurdo regno
dove i delfini diventano
scatolette di tonno
senza sgomento.
Dove sono le comete? Dove?
La parca, fiera concubina
del buio lima
la sua falce
con orme di coltello.

oOo

ONESTO

Il brav'uomo
è sacerdote.
Contadino.
Ladruncolo.
Bottaio.
Artigiano.
Incendiario.
Il brav'uomo
è d'ogni istante
imperatore.
Perché si ubriaca
e picchia il tamburo
mentre giura
su fantasie
di pescecane.

oOo

ABBONDANZA

Ciao amore
nutrito
da cavallo
con la politica
più bella
fatta con lo sballo.

oOo

APPETITO

I mariti
hanno
l'andatura
di un pacco
postale
timbrato
a fuoco.
E' civiltà?
E' cultura?
Mariti
morituri
un dì ...papà.

oOo

PROSPETTIVA

Infinito congiungersi
d'orizzonti, illusoria
percezione della forma.
Conseguenze atroci nascono
dalle due rette che s'incontrano
in un punto
ch'è ora dell'infinito amplesso.
L'acutezza
sprigiona
tempesta, poligono a tre
punte mai scalate.
Perché due rette
su tela tradiscono
illusioni palpabili?
Strapiombo
apparente è la delizia
malvagia degli occhi.

oOo

IL TEMPO

L'oggi di serpente.
Ammazza
la coda assottigliata
della polvere. Gesso.
Vive torture leggono
un passato che non passa,
mentre il cacciatore,
sfogliando il calendario
v'incide apostrofi immacolati.
Domestico,
il futuro... è un amante invicibile.
La replica degli anni
incide la simmetrica luna.

oOo

VECCHIAIA

Riccioli bianchi
rucuciti a se stessi
come fossero umori
di un calzone rotto.
Schifo! Il cerchio
è senza pudore.
Vermi nudi.
L'eternità
è affilata. Qualcuno cade
sotto lampioni.
Cronometri.
Muffa.
La rabbia
scorre
nella
classidra
icastica
del tempo.

oOo

VERGINE

Che visione angelicamente misteriosa
ci facciamo in gioventù dell'altro sesso.
Virtù. Immagine. Vorremmo che la donna
mai sparisse dalla nostra veggenza!
E pensiamo a colei che se stessa
porge, all'incantato suono.
Eppure nulla di tutto quel che abbiamo
voluto si scorge nel vero.
Ordinanze d'illusioni. Amore libero
eclissa crudezza il corpo guizzo
d'intatto elemento.

oOo

MURI

Aneddoto... è il marito ubriaco.
La moglie sazia. Compari
commare innamorati e santi.
La fuga dei peccatori assume
talvolta a fine anno
la scienza di un vizio.
E si cercano muri per andare
oltre. Andare. Oltre.


Home E-mail Indice